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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
di case trecentesche analoghe si conservano nei centri storici di Mon-
calieri, Chieri, Pinerolo, Rivoli, Avigliana, Bussoleno
34
.
Poche sono anche le testimonianze conservate dell’architettura reli-
giosa trecentesca a Torino: delle numerose chiese, dei complessi con-
ventuali, degli ospedali (che erano ben 12, gestiti dai diversi ordini re-
ligiosi presenti in città) non restano, nella maggior parte dei casi, che le
notizie tratte dai documenti
35
. La maggioranza delle chiese rimase po-
vera di arredi sacri fino alla prima metà del
xv
secolo, e lo rivelano gli
atti della visita pastorale che il vescovo di Torino Giovanni di Rivalta
compì nel 1368 in duomo e nelle chiese principali
36
. Per quanto riguar-
da l’oreficeria, la situazione torinese offre solo notizie di oggetti per-
duti, come un calice d’argento donato al capitolo del duomo nel 1349,
una pisside, un pastorale e un paramentale donati al duomo dallo stes-
so vescovo Giovanni nel 1388
37
. Di importanti biblioteche di alcune co-
munità religiose, come quelle del capitolo del duomo di Torino, dei Do-
menicani di Torino e di Rivoli, dei Francescani di Pinerolo, rimangono
testimonianze, inventari e qualche raro codice, di cui negli ultimi anni
è stata ricostruita la provenienza originaria
38
.
34
p. toesca
,
Torino
, Torino 1911, pp. 30-31;
id
.,
Il Trecento
, Torino 1951, p. 146;
l. mallè
,
Le arti figurative in Piemonte. Dalla preistoria al primo Cinquecento
, Torino s.d. (ma 1973), pp. 75-
76. Per casa Broglia, in via IV Marzo, si possiede una denuncia catastale del 1323, ad opera del
cittadino torinese Pietro Broglia:
Guida archeologica di Torino
, a cura del Gruppo Archeologico
Torinese, Torino 1996
2
, p. 93.
35
l. cibrario
,
Torino nel
mcccxxxv
, Torino 1841, pp. 47-61;
id
.,
Storia di Torino
cit., I,
pp. 382-85 e II, pp. 20-31. Per le più antiche chiese torinesi si veda, da ultimo,
m. t. bonardi
,
Dai catasti al tessuto urbano
, in
comba
e
roccia
(a cura di),
Torino fra Medioevo e Rinascimento
cit., pp. 55-142; molte le chiese edificate o modificate nel secolo anche in provincia, come quel-
le domenicane di Rivoli e Chieri, Santa Maria della Scala a Moncalieri, San Maurizio a Pinero-
lo, San Francesco di Chieri, San Pietro e San Giovanni ad Avigliana, la collegiata di Rivoli:
r.
bossaglia
,
Per un profilo del gotico piemontese. Le chiese degli ordini mendicanti nei secoli
xiii
e
xiv
, in «Palladio»,
iv
(1954), nn. 1-2, pp. 27-43. Per quanto riguarda la storia degli ordini men-
dicanti si veda anche
v. ferrua
,
I frati predicatori a Torino. Dall’insediamento a tutto il secolo
xiv
,
in «BSBS»,
xc
(1992), fasc. 1, pp. 111-65. Poche vestigia dell’antica chiesa di San Francesco
d’Assisi a Torino, murate all’interno del campanile (un fregio ad archetti acuti e motivi decora-
tivi a losanga) fanno pensare come datazione al
xiv
secolo, ma sono l’unica traccia della chiesa
trecentesca:
bonardi
,
Dai catasti al tessuto urbano
cit., p. 121;
donato
,
Immagini del Medioevo
torinese
cit., p. 346-47.
36
cibrario
,
Storia di Torino
cit., II, pp. 132-33;
f. rondolino
,
Il Duomo di Torino illustrato
,
Torino 1898, p. 51.
37
Ibid.
, p. 51. Nel 1348 il comune acquistava 12 tazze d’argento per omaggiare Tommaso di
Savoia, appena eletto al soglio vescovile:
cibrario
,
Storia di Torino
cit., II, p. 376. Dello stesso ve-
scovo si conserva il sigillo apposto su un documento del 1356, di rozza fattura e con i personaggi
disposti in due ordini sovrapposti:
l. cibrario
e
d. c. promis
,
Sigilli dei Principi di Savoia
, Torino
1834, p. 234.
38
rondolino
,
Il Duomo di Torino illustrato
cit., p. 60, ricorda che il vescovo Tommaso dei
principi d’Acaia donò al capitolo del duomo di Torino tra il 1348 e il 1362 un grande messale, che
gli inventari del 1481 e del 1505 indicavano ancora presente nell’Archivio Capitolare.