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na sulla copertina del volume degli

Ordinati

del comune di Torino del

1346

45

.

Si è ormai concordi nell’accettare la vicinanza stilistica tra il Mae-

stro di San Domenico ed un altro grande anonimo del Trecento pie-

montese, il Maestro di Montiglio, attivo nella cappella del castello di

Montiglio e in una campata del chiostro di Santa Maria di Vezzolano

intorno agli anni Cinquanta: in questo artista è presente, ad un livello

qualitativamente elevato ed in modo assai marcato, ciò che Enrico Ca-

stelnuovo ha definito «un umanissimo empito di alti e profondi affet-

ti», unito alla «fiera asprezza del gotico d’occidente»

46

.

È necessario a questo punto tentare di capire come si sia arrivati a

questi risultati intorno alla metà del secolo, dal momento che in Torino

non si è conservato altro per tutto il Trecento. La penetrazione del go-

tico luigiano nella parte occidentale del Piemonte ha lasciato importan-

ti testimonianze nell’abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e nel chio-

stro di Santa Maria di Vezzolano, entrambe riferibili all’ultimo decen-

nio del

xiii

secolo

47

. Questo filone stilistico gotico continuò con successo

nei primi tre decenni del Trecento, come dimostrano i casi significativi

della cappella del Conte in San Giorio di Susa e del Maestro di San Ni-

cola a Savigliano

48

.

Istruzione e cultura

343

45

g. romano

,

Mostra del Gotico nel Piemonte centro-occidentale

(catalogo della mostra foto-

grafica), Torino-Pinerolo 1972, tab. 3, nn. 4-8;

Il Palazzo di Città

cit., fig. a p. 53.

46

l. motta ciaccio

,

Gli affreschi di Santa Maria di Vezzolano e la pittura piemontese del Tre-

cento

, in «L’Arte»,

xiii

(1910), pp. 335-52;

a. m. brizio

,

Affreschi trecenteschi nella cappella del ca-

stello di Montiglio

, in «Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti»,

xvii

(1933),

nn. 1-2, pp. 20-29;

e. castelnuovo

,

Appunti per la storia della pittura gotica in Piemonte

, in «Arte

antica e moderna», 1961, nn. 13-16, pp. 97-111, in particolare p. 103;

r. passoni

,

Pittura del Tre-

cento in Piemonte

, in

e. castelnuovo

(a cura di),

La pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento

, I,

Milano 1986, pp. 49-60.

47

castelnuovo

,

Appunti per la storia della pittura gotica

cit., pp. 97-101;

g. romano

,

Per un

atlante del gotico in Piemonte

, in

id.

(a cura di),

Gotico in Piemonte

, Torino 1992, pp. 15-49, in par-

ticolare pp. 30, 32, 39 (nota 53).

48

g. romano

,

Per la Valle di Susa: un dossier di problemi

, in

id.

(a cura di),

Valle di Susa. Arte

e storia dall’

xi

al

xvii

secolo

, Torino 1977, pp. 3-6, in particolare p. 4;

m. di macco

,

Torino

, in

Guida breve al patrimonio artistico delle province piemontesi

, Torino 1979, pp. 75-92, in particola-

re p. 76;

passoni

,

Pittura del Trecento in Piemonte

cit., I, pp. 50-52;

romano

,

Per un atlante del go-

tico

cit., p. 32;

f. quasimodo

e

a. semenzato

,

Nuove indagini sulla pittura albese del Trecento

, in

«Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo»,

1996, fasc. 2, pp. 187-98, in particolare p. 189. Testimonianze di un analogo gusto per fregi con

motivi vegetali si riscontrano nei frammenti della Novalesa, da poco ritrovati, e della tomba ano-

nima alla Sacra di San Michele:

a. bo

,

Testimonianze documentarie e figurative relative alla chiesa

abbaziale della Novalesa dalla fine del sec.

xiii

alla metà del sec.

xv

, in

La Novalesa. Ricerche, fonti

documentarie, restauri

(Atti del convegno-dibattito, Abbazia della Novalesa 10-12 luglio 1981),

Novalesa 1988, pp. 211-18, in particolare p. 211;

g. romano

,

Opere d’arte e committenti alla Sa-

cra dal

xiv

al

xvi

secolo

, in

id.

(a cura di),

La Sacra di San Michele. Storia, arte, restauri

, Torino 1990,

pp. 129-76, in particolare p. 130 (nota 5).