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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
Altri interessanti oggetti della corte sabauda sono alcuni sigilli ogi-
vali di gusto tipicamente francese, che ritraggono personaggi femmini-
li entro nicchie con archi a sesto acuto e pinnacoli gotici, come quello
purtroppo frammentario ma elegantissimo, di Eleonora, figlia di Ame-
deo V (1305), rappresentante una donna velata che si tiene il laccio del
manto con un dito, o quello di Isabella di Villarduino, principessa
d’Acaia e moglie di Filippo I (1303), con una dama velata che tiene un
fiore in mano; anche il gran sigillo di Pietro di Savoia arcivescovo di Lio-
ne (1301) presenta un’architettura gotica con cinque archi sotto cui so-
no cinque vescovi
58
.
Per la prima parte del secolo restano anche numerose notizie di ac-
quisti di libri oltralpe effettuati da esponenti dei Savoia e da personag-
gi religiosi
59
. Ad esempio nel 1316 il miniatore Nicholas le Breton lavo-
rava nella capitale francese per Amedeo V, e miniò un messale e un gra-
duale per la cappella del castello di Gentilly; lo stesso Amedeo V nel
1323 fece miniare un libro di orazioni di sant’Agostino, che aveva ac-
quistato ad Avignone, e un libro di Decretali
60
.
58
Per i sigilli sabaudi si vedano
cibrario
e
promis
,
Sigilli dei Principi di Savoia
cit.;
a. s. fa-
va
,
Monete, tessere o gettoni, copie di sigilli
, in
castelnuovo
e
romano
(a cura di),
Giacomo Ja-
querio e il gotico internazionale
cit., pp. 315-24.
59
Oltre agli ambienti religiosi, tradizionali produttori e consumatori del libro, assume parti-
colare importanza dal
xiv
secolo il ruolo giocato dalle corti signorili come acquirenti e committenti
di testi miniati legati alla devozione privata, ma anche di libri a soggetto profano. Esemplare a que-
sto riguardo è la ricostruzione delle biblioteche sabaude compiuta attraverso gli inventari da Shei-
la Edmunds:
s. edmunds
,
The medieval library of Savoy
, in «Scriptorium»,
xxiv
(1970), pp. 318-
327;
ibid.
,
xxv
(1971), pp. 253-84;
ibid.
,
xxvi
(1972), pp. 269-93. Si vedano anche
a. quazza
e
s.
castronovo
,
Biblioteche e libri minati in Piemonte tra la fine del
xii
e il primo terzo del
xiv
secolo:
alcuni percorsi possibili
, in
romano
(a cura di),
Gotico in Piemonte
cit., pp. 241-85, in particolare
pp. 242-43;
e. castelnuovo
,
Introduction
, in
a. paravicini bagliani
(a cura di),
Les manuscrits en-
luminés des comtes et ducs de Savoie
, Torino 1989, pp. 13-15.
60
a. dufour
e
f. rabut
,
Les peintres et les peintures en Savoie du
xiii
au
xix
siècle
, Chambéry
1870, p. 21;
baudi di vesme
,
Schede Vesme
cit., IV, p. 1218. Sempre a Parigi furono acquista-
te le
Ore
di Bianca di Borgogna (1335-40), moglie dal 1307 di Edoardo conte di Savoia, e nel
1368 un altro libro di preghiere per Bianca di Savoia, moglie dal 1350 di Galeazzo Visconti:
c.
de hamel
,
Les Heures de Blanche de Bourgogne, comtesse de Savoie
, in
paravicini bagliani
(a cu-
ra di),
Les manuscrits enluminés
cit., pp. 89-91. La compresenza nei committenti di gusti diver-
si si vede bene in Bianca di Savoia, per cui fu miniato il famoso
Libro d’Ore
decorato da Gio-
vanni di Benedetto da Como, capolavoro della miniatura lombarda:
p. toesca
,
La pittura e la mi-
niatura nella Lombardia
, Milano 1912, p. 413;
castelnuovo
,
Introduction
cit., p. 15. Molto
interessante è la donazione nel 1347 da parte dell’abate Rodolfo di Montbel alla Sacra di San
Michele della sua Bibbia personale, insieme a oggetti d’oreficeria acquistati ad Avignone:
c. se-
gre montel
,
La biblioteca di San Michele della Chiusa
, in
romano
(a cura di),
La Sacra di San Mi-
chele
cit., pp. 103-19, in particolare p. 112;
g. romano
,
Tra la Francia e l’Italia: note su Giaco-
mo Jaquerio e una proposta per Enguerrand Quarton
, in
Hommage à Michel Laclotte. Études sur la
peinture du Moyen Age et de la Renaissance
, Milano-Parigi 1994, pp. 173-88, in particolare p. 173.
Ancora nel 1398 fu acquistato a Parigi da Maistre Jehan Lesternain un libro miniato per Bona
di Savoia, figlia di Amedeo VII e poi sposa di Ludovico II d’Acaia:
baudi di vesme
,
Schede Ve-
sme
cit., IV, p. 1442.