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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
se per il principe e la sua famiglia alcune norme per conservare la salu-
te in ogni periodo della vita. Il prologo, con la dedica a Giacomo, e il
fatto che non se ne conoscano copie, fa ritenere che questo volumetto
sia stato scritto per uso esclusivo del principe
73
.
I risultati raggiunti nella pittura di secondo Trecento in area torine-
se risentono di una cultura ancora legata a influssi oltralpini, fino al vol-
gere del secolo: è il caso degli affreschi sulla facciata di San Giovanni ai
Campi di Piobesi Torinese, datati 1359, che rivelano la preferenza per
il disegno lineare, le tinte delicate, le «superfici piatte e come smalta-
te», annullando nel disegno ogni ricerca di profondità spaziale
74
. Anche
la frammentaria
Crocifissione
della Sacra di San Michele, probabilmen-
te di qualche anno successiva, sembrerebbe avere subito influenze fran-
cesi
75
; ancora verso gli anni Ottanta-Novanta l’orientamento verso la
Francia è evidente in area pinerolese, nella decorazione della facciata
della parrocchiale di Frossasco
76
.
La svolta in senso esclusivamente «lombardo» si avrà soltanto verso
la fine del Trecento, negli affreschi con storie della Maddalena della pri-
ma cappella sinistra in Sant’Antonio di Ranverso (che denunciano una
vicinanza con lo stile di Giovannino de’ Grassi e con la miniatura d’am-
bito milanese della seconda metà del secolo), e negli affreschi di una cap-
pella dell’antica parrocchiale di Santa Maria Maggiore di Susa
77
.
Pochissime sono le tavole trecentesche sopravvissute, e testimonia-
no di influssi provenienti dalla Liguria e dall’operosa bottega di Barna-
73
Il manoscritto presenta solo 7 grandi iniziali decorate, di cui 4 con figure all’inizio di cia-
scun capitolo (nella prima lettera del codice, una «P», è rappresentato lo stesso Albini, con toga e
berretto rosso in atto di scrivere). Il tipo di ornamentazione delle lettere sembra essere nuovamente
vicino a suggestioni inglesi o franco-settentrionali (corpo suddiviso geometricamente in partiti di
diversi colori, lumeggiature bianche a penna), ma sono presenti alcune invenzioni che ricordano la
pagina con san Michele del
Breviario
del 1315, come le lettere col piede che si sviluppa nel corpo
di un grande uccello o in ali di pipistrello.
74
motta ciaccio
,
Gli affreschi di Santa Maria di Vezzolano
cit., pp. 350-51;
castelnuovo
,
Appunti per la storia della pittura gotica
cit., p. 104;
passoni
,
Pittura del Trecento in Piemonte
cit.,
p. 56.
75
a. guerrini
,
La Crocifissione trecentesca: un palinsesto di affreschi
, in
romano
(a cura di),
La
Sacra di San Michele
cit., pp. 121-27, in particolare pp. 124-26, con bibliografia precedente. Nello
stesso luogo è però presente già a partire dagli anni Trenta un indirizzo stilistico diverso, di orien-
tamento più padano, testimoniato dalla decorazione lacunosa della tomba Borgesio sullo Scalone
dei Morti: si veda
romano
,
Opere d’arte e committenti
cit., pp. 130-33;
rossetti brezzi
,
Le vie del
gotico in Valle d’Aosta
cit., pp. 345-46.
76
m. di macco
, scheda 1, in
castelnuovo
e
romano
(a cura di),
Giacomo Jaquerio e il gotico
internazionale
cit., pp. 160-62, con bibliografia precedente.
77
Per Ranverso si veda
castelnuovo
,
Appunti per la storia della pittura gotica
cit., pp. 105-7;
per gli affreschi di Susa, documentati solo più da fotografie,
e. rossetti brezzi
,
Maestro di Santa
Maria Maggiore a Susa, 1390-1400
, in
castelnuovo
e
romano
(a cura di),
Giacomo Jaquerio e il go-
tico internazionale
cit., pp. 385-88, 421-23.