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voci già citate a motivo dell’interesse lessicale possiamo rilevare il dile-

guo ovvero la caduta di

t

, poi

d

, intervocalica in

leamen

,

buella

e

buelle-

ria

, la sonorizzazione e il successivo dileguo della

c

, gutturale sorda in-

tervocalica, in

fogatie

,

foacie

, l’esito -

it

del gruppo -

ct

- latino in

affayta-

tor

e

affaitamentum

(come in

fait

da

factum

).

Possiamo aggiungere

mania

accanto a

manica

nello stesso c. 300; per

il digradamento della labiale sorda

p

intervocalica, mentre la bestia cu-

stodita è

capra

, in piemontese

crava

con metatesi, il custode è alla pie-

montese

cravarius

c. 298; per la labiale sonora

b

, dall’infinito sostanti-

vato si dà

avere comunis

c. 3, inoltre

columbi faverii

che sono quelli che

si nutrono di

fave

, in latino

fabae

.

La sibilazione di

c

davanti a

e

o

i

si manifesta in grafia

s

o

z

o

x

, in-

fatti

ossellator

c. 138,

mazellatores

c. 249,

fornaxerius

c. 272; la riduzio-

ne di

sc

a

s

in

sindere

c. 86 per

scindere

e al contrario per ipercorrezione

scita

c. 58 per

sita

.

Compare anche il tratto tipico di

v-

in luogo del

gu-

italiano in voci

di origine germanica con

w-

iniziale, come

vidare

c. 72 per «guidare»;

l

davanti a

t

diventa

u

che si fonde con la vocale precedente se è

u

ovve-

ro

o

, come in

cutellus

c. 212, 320 «coltello».

Nell’espressione quasi sinonimica

peysa seu balentia

c. 268 si mostrano

due fenomeni vocalici;

e

dittongato in

ey

e lo scambio tra

a

ed

e

davan-

ti a

n

, che ricorre anche in

mansurando

ma

mensuret

nello stesso c. 269,

compellandis

e

compellendis

c. 198,

ponando

ma

ponendis

c. 264,

expel-

landis

c. 281 però

declarendis

c. 264,

pasturendo

c. 161.

È ineludibile la domanda sull’eventuale influsso della lingua france-

se. Nel testo degli statuti non se ne riscontrano argomenti probativi. La

coppia di termini

trosselli et cargie

che si incontra nel c. 75 (e anche 119)

si riferisce ai carichi e involti di merci

transeuntes per civitatem Taurini,

undecumque veniant

, ma nel seguente c. 76 si citano in primo luogo quel-

li

venientes de partibus ultramontanis et per Taurinum transitum facientes

:

sul percorso della strada francigena non fa meraviglia che si sia intro-

dotta e imposta nella terminologia commerciale qualche locuzione d’ol-

tralpe.

Il terzo documento a cui facciamo ricorso sono i registri del conse-

gnamento dell’anno 1363

92

. Esso ci consente l’esame del dato onoma-

stico della maggior parte degli abitanti di Torino.

Nei

Consegnamenti

sono registrati, ripartiti secondo i quartieri della

città ove hanno residenza, tutti i possessori di case e terreni, con l’elen-

Istruzione e cultura

359

92

g. gasca queirazza

,

Nomi di persone e di famiglie in Torino nella seconda metà del Trecento

,

in «Studi Piemontesi»,

iii

(1974), pp. 276 sgg.