

18
Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
come eliminare i rifiuti organici, se una rubrica doveva vietare di get-
tare urina, acque sporche o altro «orribile» dalle finestre sulle strade, o
si dovevano punire gli
stercorizantes
nella via di San Silvestro e nella via
dei Porcelli
28
.
La cura ordinaria della piazza del mercato spettava ai frontisti, che
vi dovevano provvedere a loro spese una volta al mese d’inverno e ogni
quindici giorni d’estate, mentre l’incarico di vigilare che la stessa fos-
se sgombra da fango e letame spettava al giudice o in sua vece al ret-
tore della Società di San Giovanni Battista, i quali dovevano anche
provvedere a che il mercato non fosse ostruito da carri carichi di le-
gna, fieno, paglia, pali. Veniva controllata anche la transitabilità del-
le vie pubbliche, che dovevano essere mantenute libere da pietre, mat-
toni e legname.
Per evitare il pericolo di incendi non si poteva fondere il sego per
fabbricare le candele all’interno della città, né bruciare le scorie della vi-
nificazione. Aveva funzione di prevenzione anche il divieto di tenere
coperti di paglia i portici pendenti, probabilmente tettoie aggettanti, tra
Porta Fibellona e Porta Segusina. Tuttavia, il fatto che questo provve-
dimento riguardasse solamente gli edifici situati lungo la strada pubbli-
ca e non le altre coperture di paglia sparse per la città mostra che si ave-
va un’attenzione particolare per il livello estetico dell’asse cittadino, co-
me sembra confermare l’ordine di rimuovere le chiusure in siepe viva
lungo la stessa strada.
Dagli statuti non emerge una politica urbanistica consapevole, in
quanto non vi sono contenute indicazioni volte a definire una pianifi-
cazione territoriale o la determinazione di parametri generali, come ad
esempio la larghezza delle strade, a differenza di quanto avveniva in al-
tre città italiane nel basso medioevo. Alcune rubriche riguardavano la
definizione delle aree commerciali, di cui erano indicate in modo preci-
so l’ubicazione, alcune caratteristiche architettoniche e il modo d’uso.
Il macello, soprattutto, era oggetto di un controllo particolare: alcune
norme vietavano ad esempio di tenere dei
rizoli
, probabilmente dei ri-
postigli, dietro i banchi della beccheria in terra, per evitare che i ma-
cellai vi commettessero frodi.
Per facilitare la difesa era salvaguardata la transitabilità della via in-
terna adiacente alle mura, che doveva restare libera in modo da per-
mettere il passaggio dei carri a pieno carico. Si vigilava anche sulla ma-
nutenzione dei fossati, dei barbacani e delle mura stesse, per garantire
28
Il testo delle disposizioni citate è pubblicato in
d. bizzarri
,
Gli statuti del comune di Torino
del 1360
, Torino 1933 (BSSS, 138/1).