Table of Contents Table of Contents
Previous Page  405 / 852 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 405 / 852 Next Page
Page Background

394

Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

La minaccia per l’egemonia torinese era tanto più grave in quanto

Ludovico continuava a non mostrare alcuna predilezione per il soggior-

no torinese: la sua presenza in città è documentata con una certa conti-

nuità soltanto nel periodo più caldo delle operazioni sui confini del Mi-

lanese, quando il duca non si allontanò da Torino se non per avvicinar-

si ulteriormente al teatro della guerra, verso i primi di marzo 1449;

sebbene fosse già rientrato in città quando l’esercito savoiardo che ave-

va passato la Sesia al comando del Compey venne ripetutamente sbara-

gliato dal Colleoni. In momenti più tranquilli le preferenze del duca an-

davano palesemente ad altre sedi: Pinerolo in primo luogo, anche se il

ricordo della sua passata centralità cominciava ormai a sbiadirsi, e in se-

guito soprattutto Moncalieri, abbastanza vicina a Torino da offrire gli

stessi vantaggi geografici senza quelle controindicazioni, legate alla sa-

lubrità dell’aria o all’insufficiente affidabilità della popolazione, che evi-

dentemente vi scorgevano il principe e i suoi cortigiani

17

.

Nel rilevare che Torino era ormai divenuta il centro amministrati-

vo delle province piemontesi, non si deve dunque dimenticare la fragi-

lità di una supremazia fondata quasi esclusivamente sulla presenza di

organi di governo le cui competenze potevano essere in qualunque mo-

mento limitate o soppresse in relazione agli spostamenti del principe;

il quale, da parte sua, mostrava una persistente riluttanza a fissare la

sua residenza a Torino in occasione dei suoi soggiorni italiani. Para-

dossalmente, per chi pensi all’importanza che la presenza fisica del prin-

cipe avrebbe avuto, in anni più tardi, nel determinare gli esiti della con-

correnza fra Savoiardi e Piemontesi, il consolidamento dell’egemonia

torinese in quegli anni fu dunque dovuto in gran parte alle prolungate

assenze del duca dai suoi domini cismontani. Fra il 1436 e il 1465, da-

ta della sua morte, si registrano infatti appena quattro soggiorni di Lu-

dovico in Piemonte: quello, già ricordato e assai breve, trascorso a Pi-

nerolo fra il novembre 1438 e l’aprile 1439; quello non meno breve fra

l’ottobre 1447 e il maggio 1448; quello, più prolungato per via della

guerra di Milano, fra agosto 1448 e dicembre 1449; infine quello, an-

cora più prolungato, dal luglio 1458 fino probabilmente all’aprile 1462,

su cui ci soffermeremo tra poco. Fra un soggiorno e l’altro trascorre-

vano di solito molti anni; abbastanza perché il Consiglio cismontano si

abituasse a funzionare come un vero e proprio governo delle province

17

Sui soggiorni di Ludovico in Piemonte nel 1438-39 e nel 1447-50 cfr.

marini

,

Savoiardi e

piemontesi nel ducato sabaudo

cit., pp. 44 (in nota), 54 sg., e soprattutto i documenti pubblicati da

tallone

,

Parlamento sabaudo

cit., III,

passim

, e IX, p. 37; fra i documenti inediti, PD 92, f. 4, e

AST, Sezioni Riunite, Conti dell’Hôtel, Inv. 39, f. 18, 72.