

sulla città, si intendeva ormai senz’altro l’edificio di Porta Fibellona cor-
rispondente alla porta romana meridionale rivolta verso il Po.
Da Por t a Segus i na a Por t a Fi be l l ona .
Mentre le altre porte monumentali della Torino romana compaiono
nelle fonti scritte almeno dall’
xi
secolo, Porta Fibellona non è attesta-
ta prima del 1208, e anche allora soltanto come cognome toponimico
43
;
si ignora quindi quale fosse la sua destinazione tanto in quell’epoca
quanto nei secoli precedenti. La mancanza di notizie positive ha in-
dotto ad avanzare congetture basate soprattutto sul nome ad essa at-
tribuito.
Fra tutte le cervellotiche spiegazioni proposte mette conto di con-
siderare soltanto l’ipotesi che connette tale denominazione con l’an-
troponimo
Bellonus
. Alle terre possedute dall’abbazia di San Solutore
sulla collina a destra del Po risulta coerente nel 1054 un «Bellonus de
Turre»; da costui, attraverso un possibile suo discendente denomina-
to «filius Belloni», sarebbe derivata la forma cognominale
Fibellona
,
portata infatti nel 1208 da un «Vitonus de Porta Fibellona»
44
; essa poté
trasmettersi alla porta in quanto posseduta o tenuta in concessione pri-
ma da «Bellonus de Turre» e poi dalla famiglia da lui derivata.
Per quanto manchi ogni connessione diretta fra i personaggi docu-
mentati e la porta in questione, l’ipotesi di Fibellona dai «filii Bello-
ni» appare ingegnosa e non priva di verisimiglianza, tanto più che l’ap-
propriazione di antiche fortificazioni pubbliche da parte di privati è
fatto molto comune nelle città italiane, e anche a Torino si conoscono
la «posterula Ebrardi» e la porta «Billii de Ruvore», che prendono ri-
spettivamente il nome da personaggi vissuti nell’
xi
e tra
xii
e
xiii
se-
colo
45
.
Ad un uso residenziale del complesso di Porta Fibellona potrebbe ri-
mandare la bifora in esso scoperta, segno di modificazioni e aggiunte su-
La città e il suo territorio
25
43
Rispettivamente:
settia
,
Fisionomia urbanistica
cit., pp. 790-91, 795 (testo corrispondente
alle note 13-15, 29); per la prima attestazione di Porta Fibellona:
c. palazzetti
,
La chiesa di San
Benedetto di Torino sotto i canonici e i monaci di Rivalta Piemonte
, Torino 1971, dattiloscritto pres-
so il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino, p. 48, doc. 27 (17 febbraio 1208): «Vito-
nus de Porta Fibellona» è coerente di terre appartenenti alla canonica di San Pietro di Rivalta.
44
Cfr.
a. a. settia
,
Un castello a Torino
, in «BSBS»,
lxxxi
(1983), pp. 15-18, con le fonti ivi
citate.
45
id.
,
Fisionomia urbanistica
cit., pp. 791, 795 (testo corrispondente alle note 18 e 30); per il
fenomeno in generale
id
.,
Lo sviluppo di un modello. Origine e funzioni delle torri private urbane
nell’Italia centro settentrionale
, in
r. comba
(a cura di),
Paesaggi urbani dell’Italia padana nei secoli
viii-xiv
, Bologna 1988, pp. 165-67.