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dei fratelli Toffange, pur’essi beccai, che vi possiedono 45 giornate di

arativo, 12 di alteno e 40 di prato irriguo

93

.

Presso Santa Maria sorgono la casa con relativo tetto e ben 192 gior-

nate di terra appartenente a Bartolomeo Cortesi

94

, le due

cassine

dei mar-

gari Giacomo de Codaciis e Pietro de Savonibus, entrambe dotate di ol-

tre 150 giornate di terreno, di cui una parte importante occupata dal

prato irriguo

95

, e il tetto di Vincenzo de Cruce, l’unico per il quale, fra

le pertinenze, vengono esplicitamente citati gli

stabuli

, anche se per qua-

si tutti i complessi situati oltre la Stura l’allevamento appare senza dub-

bio la destinazione principale

96

.

Ancora in questa zona, infine, sono localizzabili i due piccoli inse-

diamenti dei Buceti, ciascuno fornito di 7 giornate di terra

97

, e, ai con-

fini con il territorio di Borgaro, la

domus

di Giacomo de Vischis, alla

quale sono associate 28 giornate, perlopiù di prato irriguo

98

.

Non paragonabile a quanto avviene da questo lato della città è lo svi-

luppo dell’

habitat

sparso nelle campagne poste a mezzogiorno e a occi-

dente della città, dove nel 1464 sorgono una ventina di edifici, che ap-

paiono però essere principalmente tetti dotati di poche giornate di ter-

ra, perlopiù arativa

99

. Si segnalano per importanza la «cassina, cum ayra,

tectis», con 36 giornate di prato irriguo e 41 di arativo, appartenente a

Domenico Scaravelli

100

, posta quasi al Sangone, e i possedimenti della

famiglia Darmelli, un tetto e una casa, con una quarantina di giornate

di arativo, posti nella stessa zona

101

.

Questo processo di formazione di aziende agricole di tipo poderale

accorpate intorno a edifici disseminati nella campagna, sul modello di

quanto operato dai grandi proprietari, modifica anche le consuetudini

abitative dei Torinesi. Molte di queste nuove costruzioni restano pro-

babilmente edifici strettamente funzionali alle attività agricole e, al più,

residenze stagionali utilizzate in periodi particolari della stagione agri-

cola, ma altre fungono senza dubbio da residenze stabili per i proprie-

tari e, ancor più, per i loro massari e fittavoli. La maggiore sicurezza dei

L’economia e la società

463

93

ASCT, Pust. 1464, f. 33

r

.

94

ASCT, Pust. 1464, f. 71

r

.

95

ASCT, Dor. 1464, ff. 204

v

e 205

v

.

96

ASCT, Dor. 1464, f. 65

r

.

97

ASCT, Marm. 1464, ff. 56

v

, 57

v

.

98

ASCT, Marm. 1464, f. 2

r

; Nuova 1464, f. 18

r

.

99

ASCT, Nuova 1464, ff. 21

r

, 46

r

, 53

v

, 58

v

, 79

v

, 88

v

; Marm. 1464, ff. 10

v

, 12

r

, 95

v

, 103

v

,

131

r

; Dor. 1464, f. 78

r

; Pust. 1464, ff. 92

v

, 102

r

, 103

r

.

100

ASCT, Dor. 1464, f. 19

r

.

101

ASCT, Nuova 1464, ff. 112

v

sgg., dove sono registrati consecutivamente.