

siva, vi sorgono nel 1488 due tetti e una benna di cittadini di nobile
origine
103
. Per fornire qualche ulteriore elemento concreto, nello stes-
so anno a Valsalice risultano censite quattro case, una
domuncula
, cin-
que tetti e una benna
104
. In Val San Martino vi sono cinque case, una
domuncula
, quattro tetti e una benna
105
. Nella quasi totalità dei casi es-
se appartengono a cittadini che, pur senza distinguersi per l’estrema co-
spicuità dei patrimoni immobiliari, fanno tuttavia parte delle
élites
fa-
miliari e professionali urbane.
L’insediamento di Sassi, invece, formato da una casa, quattro tetti,
una
domuncula
e un
columberium
, presenta caratteristiche un poco dif-
ferenti, sia perché esso è contornato da un paesaggio agrario più vario,
in cui la vigna e il bosco coesistono con l’arativo, l’alteno e il prato, sia
perché gli edifici fanno parte di patrimoni di dimensioni maggiori, pur
senza appartenere agli strati più ricchi della cittadinanza
106
.
Un’ulteriore quarantina di edifici, citati sotto molteplici riferimenti
toponomastici, diffusi da Fenestrelle a San Vito, da Reaglie a Val Pat-
tonera, popola inoltre la collina torinese nel 1488. Si tratta nella mag-
gior parte dei casi di tetti e di qualche casa, contornate da piccole e me-
die proprietà dedicate principalmente alla vigna e all’alteno. Esse fun-
gono probabilmente da magazzino e occasionalmente da residenza
temporanea durante i lavori principali dell’annata agricola.
Una zona in cui invece lo sviluppo dell’insediamento sparso appare
meno vivace è quella posta a occidente della città. Una ventina di
tecta
e
cassine
sorgono nelle regioni chiamate Colleasca, Valdocco, Pozzo Stra-
da, Pellerina, ma esse non conoscono un decollo paragonabile a quello
di altre zone. Così avviene anche in aree più vicine alla città, come Van-
chiglia, Valentino e San Salvario, dove è piuttosto raro incontrare co-
struzioni e quelle presenti non assumono particolare rilievo. Ciò dipen-
de probabilmente dal fatto che si tratta delle zone di più antico e in-
tenso sfruttamento, nelle quali è più difficile superare il frazionamento
della proprietà e attuare quegli accorpamenti indispensabili per la co-
struzione di aziende organizzate secondo il modello poderale, anche per
il presumibile maggior prezzo della terra in zone così favorevolmente
posizionate nelle vicinanze della città.
L’economia e la società
465
103
ASCT, Dor. 1488, ff. 60
v
, 107
r
, 143
r
.
104
ASCT, Nuova 1488, f. 117
v
; Marm. 1488, ff. 47
v
, 89
r
, 100
r
, 114
v
; Dor. 1488, ff. 2
v
, 58
r
,
77
r
, 123
r
; Pust. 1488, ff. 83
r
, 113
r
.
105
ASCT, Nuova 1488, ff. 74
r
, 116
r
, 127
v
; Marm. 1488, f. 115
v
; Dor. 1488, ff. 50
v
, 100
v
;
Pust. 1488, ff. 21
v
, 27
v
, 35
v
, 105
r
.
106
ASCT, Nuova 1488, ff. 22
v
, 64
v
, 106
v
, 136
v
; Marm. 1488, f. 47
r
; Pust. 1488, ff. 17
v
,
20
r
, 35
v
(«una cum uno columberio in eadem re constructo»).