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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
la precarietà ne costituisce un tratto distintivo anche nel Cinquecento,
quando il termine continua a designare un edificio costruito con legno e
paglia e fornito di copertura vegetale
146
. Si danno peraltro sporadici casi
di benne di maggiore solidità, sostenute da colonne lignee o da pilastri,
parzialmente o totalmente costruite in muratura, e talora perfino coper-
te di tegole, con un avvicinamento al modello del
tectum
147
.
(
s. a. b.
)
3.
Lo sviluppo delle attività artigianali e commerciali.
Pann i «gros s i e t subt i l e s»: l a produz i one l an i e r a
tor i ne s e f r a t ent a t i v i d i r i l anc i o e r i ce r ca d i nuove
i dent i t à .
Le trasformazioni subite da alcune fonti documentarie torinesi a par-
tire dai primi anni del Quattrocento e la casualità della selezione ope-
rata dal tempo sulla loro conservazione impediscono di affrontare il pro-
blema dello sviluppo artigianale della città fra il momento del suo inse-
rimento nel ducato sabaudo e la prima dominazione francese sulla base
di una rete abbastanza fitta di dati sui singoli operatori economici, co-
me è avvenuto per la Torino trecentesca. La scomparsa dell’obbligo, per
i contribuenti torinesi, di dichiarare all’estimo i beni mobili posseduti,
accanto alle proprietà immobiliari, e la sempre più succinta e parziale
trascrizione degli elenchi delle multe nei resoconti dei clavari sabaudi
privano per esempio gli storici di una discreta quantità di informazioni,
talora minute ma sempre utili, sul mondo mercantile, imprenditoriale e
artigiano. Alla minore capacità informativa degli estimi si affianca, do-
po il 1462, quando le macchine idrauliche torinesi sono date in gestio-
ne al comune, quella dei resoconti dei clavari sabaudi. Ciò si traduce in
146
ASCT, Marm. 1488, f. 30
v
: «una benna facta ad columpnas et coperta paleis»; Dor. 1488,
f. 7
r
: «cum una benna nemorea coperta palleis»; f. 26
r
: «bena […] coperta palleis et sine muro»;
Pust. 1488, f. 31
r
: «cum una parva benna facta paleis». La sistematica mancanza di indicazioni sul
numero di colmate che compongono l’edificio, d’altro canto, lascia intendere che si tratta sempre di
edifici di piccole dimensioni, anche quando vengono impiegati come abitazione o stalla: Pust. 1510,
f. 320
v
: «unum cassum cum dimidio bene palee coperte in qua facit ignis»; Dor. 1510, f. 31
v
: «cum
duabus benis […] constructis nemoris et palee, una videlicet pro bestiis et alia pro personis; […]
una bena nemoris et paleis pro uno manuali».
147
ASCT, Nuova 1488, f. 68
v
: «cum una benna murata et coperta copis»; Pust. 1510, f. 64
r
:
«una benna murata muro molicharum»; Dor. 1510, f. 91
v
: «cum una benna murata et paleis co-
perta»; f. 162
r
: «cum una benna a pillonis et coperta tegullis»; f. 192
r
: «cum una benna sive tec-
tum [
sic
] de cassis quatuor coperta paleis».