

vano con la loro materia prima una corrente di esportazione di acciai se-
milavorati
191
.
Più articolate e ricche di dettagli sono le informazioni concernenti
lo sviluppo del settore metallurgico in città, per la comprensione del
quale forniscono ancora una volta una buona traccia le notizie qua e là
reperibili sulla presenza di macchine idrauliche utilizzate nelle varie la-
vorazioni. Si sa per esempio che nel 1424, grazie a due diversi gruppi
di immigrati, si impiantarono a Torino due martinetti per la lavora-
zione del rame. A febbraio i nobili Frailino Barleta o Varleta o «de
Guarleta» e Guglielmino Troya, cittadini di Asti ma
habitatores
di To-
rino dall’ottobre dell’anno precedente, richiesero ed ottennero dal co-
mune l’autorizzazione a edificare un martinetto che servisse sia per pe-
starvi e macinarvi le spezie, sia per battervi, fondervi e lavorarvi il ra-
me, per il quale si impegnarono a pagare, come fitto dell’acqua che lo
avrebbe azionato, un canone annuo di 2 soldi e 8 denari in moneta di
Vienne.
A novembre Claudio Felice (
Felixius
) di Rivoli e i fratelli Riccardi-
no e Antonietto Pogetti di Avigliana,
habitatores
da pochi mesi della
città, ottennero in enfiteusi perpetua dagli Umiliati un appezzamento
di terreno gerbido lungo la via Colleasca presso la «bealeria magna» del
comune per costruirvi un «martinetum eris seu arami» con casa e co-
struzioni sussidiarie
192
. Del primo martinetto si perdono immediata-
mente le tracce, né, dall’estimo del 1428 e da quelli successivi, esso ri-
sulta posseduto da Frailino Varleta e Guglielmo Troia e loro successo-
ri. Delle vicende del secondo sono invece noti alcuni tratti essenziali.
Negli anni 1442-45 esso appartenne sicuramente ad Antonio Pogetti e,
almeno a partire dal 1453, a Micheletto Pogetti che nel 1488 ne pos-
sedeva ancora la metà. Già nel 1464 il
martinetum
era comunque de-
scritto dall’estimo come «un complesso produttivo di considerevoli di-
mensioni», dotato di «diverse ruote con i relativi canali e vari edifici
L’economia e la società
497
191
ASS, Notai, G. Moneglia, 31 gennaio 1460. Cartiere casellesi:
g. donna d’oldenico
,
Le
antiche cartiere di Caselle
, in
d. e. rhodes
,
Giovanni Fabri tipografo del
xv
secolo in Torino e in Ca-
selle
, Ciriè 1962, pp. 7-14. Ludovico di Savoia a Filippo Maria Visconti: AST, Corte, PD 78, f.
94
v
, minuta di lettera del 29 novembre 1438. Esportazioni di carta e acciaio:
abrate
,
Il memo-
riale di Henry Pugnet
cit., p. 31.
192
bracco (
a cura di),
Acque, ruote e mulini
cit., II, p. 237. Immigrazione del Guarleta e del
Troia: ASCT,
Ordinati
, 62, ff. 82
r
-83
r
(26 ottobre 1423). Immigrazione del Felice e dei fratelli Po-
getti: ASCT,
Ordinati
, 63, ff. 114
v
-115
r
(23 febbraio 1424);
Ordinati
, 64, f. 237
v
(22 gennaio
1425). Negli estimi del 1428 e del 1436 i fratelli Pogetti dichiararono insieme di possedere una ca-
sa nel quartiere di Porta Pusterla, parrocchia di Sant’ Andrea, e poche giornate di terra, senza ac-
cennare mai al martinetto (ASCT, Pust. 1428, f. 64
r
: 1
g.tadi bosco; Pust. 1436, f. 71
r
: 6,5
g.tedi vigna e castagneto).