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nova fu qualche decennio dopo anche il mercante Vasino de Strata, a

noi già noto, che il 22 ottobre 1443 ancora risultava in debito verso il

genovese Battista Pressenda di 490 lire genovesi, per spezie acquistate

quasi otto mesi prima, cifra che il creditore cercava di ricuperare affi-

dandone l’esazione a un

habitator

di Torino Vigliano Savino, di origini

chieresi. Spezie per oltre 120 lire acquistò invece il 26 febbraio 1478

nella metropoli ligure lo

speciarius

Nicola Soave, che in città possedeva

una casa nel quartiere di Porta Marmorea, parrocchia di Sant’Agnese,

e la cui famiglia era probabilmente immigrata a Torino da poco più di

mezzo secolo

217

.

A Savona si riforniva invece Pietro o Perino da Soncino, che si era

trasferito a Torino col fratello Bartolomeo nel 1440 e che l’estimo del

1464 qualificava ormai come «providus mercator»: nel 1459-60, trami-

te un proprio fattore, Giovanni Roggero da Saluzzo, egli vi acquistava

lane e tonnine spagnole e vi esitava carta e acciaio. Nella città ligure

commerciava quindici anni dopo anche un altro Torinese, Eustachio

Morelli fu Andrea, che l’11 marzo 1475 vendeva a Pietro «de Agondis»

fu Gottardo di Carmagnola 10 cantari e 5 rubbi di allume e sei balle di

carta filigranata «de signo Iesus» per 89 lire e 15 soldi in moneta di Ge-

nova da pagarsi prima della festa dei Santi. Altri mercanti immigrati di

recente a Torino, come Antonio Graseverdo da Chieri, vi si riforniva-

no invece di tonnina, o, come Giovanni Cometto o Cornetto «de loco

Mens», di berretti; altri ancora, come Giacomo Rasoira, originario di

Barge, vi vendevano canovacci di Torino o di Chivasso

218

.

Non mancava qualche Torinese anche a Ginevra, da dove peraltro

era probabilmente immigrato in città negli anni Trenta del secolo un ar-

tigiano mercante, «mercator et sartor», che le fonti chiamano

tout court

«Iacobus de Gebennis» o «de Geneva». Verso la metà del secolo

xv

L’economia e la società

509

217

M. Belliodi: ASCT, Dor. 1428, f. 28

r

(nove case e oltre 440

g.te

di terreno); Dor. 1445, f.

31

r

(tre case e 243

g.te

di terre): ASG, Notai, G. Labaino, f. 3, doc. 176, 14 agosto 1414. ASCT,

D. di Brosolo: Dor. 1415, f. 125

r

(46

g.te

); Dor. 1428, f. 94

r

(casa e 53

g.te

). V. de Strata: ASG,

Notai, A. Fazio seniore, f. 8, doc. 284, 22 ottobre 1443: cfr. sopra, p. 499, nota 197. N. Soave:

ASCT, Marm. 1453, f. 90

v

; ASG, Notai, T. Duracino, f. 22, doc. 95, 26 febbraio 1478.

218

P. Soncino: ASCT, Dor. 1457, f. 39

v

(1

g.ta

di vigna soltanto); Dor. 1464, f. 59

r

(casa in

Doranea, del valore di 300 fiorini, ma pagata a rate annuali di 15, e 1

g.ta

e due terzi di vigna);

Dor. 1470, f. 56

r

(estimo della vedova «nobilis Magdalena uxor condam Perrini Soncini de Tau-

rino»: patrimonio immobiliare pressoché invariato). Immigrazione a Torino e affari: ASCT,

Or-

dinati

, 69, ff. 179

v

-181

r

; 70, f. 15

r

; ASS, Notai, Antonio Grosso, 1459-60, f. 195

v

(26 luglio 1459),

G. Moneglia, 31 gennaio 1460. E. Morelli: ASS, Notai, G. Zocco, 11 marzo 1475. G. Corneto:

ASS, Notai, G. Moneglia, 8 dicembre 1459. A. Grasaverdo: ASS, Notai, G. Moneglia, 19 gen-

naio 1458. G. Rasoira: ASCT, Marm. 1464, f. 37

v

(soltanto casa con corte e orto nella parrocchia

di San Tommaso); Marm. 1470, f. 39

v

(stessa casa del 1464); Marm. 1478, f. 53

r

; Marm. 1485, f.

87

v

; Marm. 1488, f. 92

r

.