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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
di
mercatores
dal Piemonte e dalle regioni contermini
223
. Sono infine sot-
tolineate dal moltiplicarsi del numero dei pittori e dei librai. Mentre in-
fatti a fine Trecento è accertata in città la presenza di un solo
pictor
,
Giovanni Jaquerio, all’inizio del Cinquecento i
pictores
operanti in città
erano almeno sette.
Residenti in città durante tutto il periodo qui indicato furono in-
nanzitutto i discendenti di Giovanni Jaquerio, tutti pittori, che abita-
vano nel quartiere di Porta Marmorea: qui risiedettero infatti sia i suoi
figli Matteo e Giacomo, che fece anche una certa carriera politica dive-
nendo attorno al 1440 consigliere comunale e «clavarius pro populo» e
che morì fra il 1445 e il 1453 senza eredi maschi, sia Giovanni e Gior-
gio, rispettivamente figlio e nipote di Matteo
224
. Negli anni Sessanta e
Settanta del Quattrocento accanto a Giorgio Jaquerio, menzionato ri-
petutamente negli estimi fra il 1464 e il 1510, operavano ormai in città
o vi risiedevano altri tre pittori, uno dei quali soltanto, Oddino Bidali,
di radici torinesi, mentre gli altri, il «magister Ludovicus de Marro pic-
tor de la Payroxa, habitator Taurini» e il lombardo Cristoforo Moretti,
erano immigrati
225
. Mezzo secolo dopo, oltre a due pittori, Giovanni e
223
Per qualche esempio: ASCT, Prot. e minut., 2, f. 320
r
(9 ottobre 1511: Bernardo Vitale di
Lanzo); f. 322
r
(5 ottobre 1512: Giovanni Maria Scarampi, Astigiano, e Giovanni Rocchetti di
Vinco «merchatores Taurini diu commorantes»); f. 342
r
(10 gennaio 1511: Domenico e Giovan-
ni Antonio Rosate, fratelli, di Milano); f. 362
r
(6 agosto 1509: Bernardino Borsa di Chieri e Gia-
como Ronzini di Vestignè); f. 327
r
(21 dicembre 1521: Corrado Geuna di Cinzano); f. 329
r
(16
marzo 1526: Giovanni Traversia di Pont); f. 335
r
(9 agosto 1513: Giovanni Pietro del fu nobile
Antonio Porta di Chivasso); f. 342
r
(18 aprile 1517: Bernardino Casseri di Ivrea); f. 399
r
(11 gen-
naio 1507: Vincenzo Rusca di Milano, Amedeo Savio [Sapiens] della diocesi di Ginevra, Bartolo-
meo Corronoti di Balangero).
224
Giovanni Jaquerio: ASCT, Marm. 1363, f. 53
v
; Marm. 1380, f. 58
v
; Marm. 1391, f. 58
r
;
inoltre, in questo stesso volume,
a. griseri,
Le arti alla corte di Amedeo VIII
, pp. 667 sgg. Giaco-
mo: Marm. 1404, f. 66
v
(col fratello Matteo); Marm. 1415, f. 52
v
; Marm. 1428, f. 65
r
; Marm.
1436, f. 55
r
; Marm. 1442, f. 36
v
; Marm. 1445, f. 63
v
; Marm. 1453, f. 67
r
(
registrum
della vedo-
va, Antonietta, e della figlia, Agnese); ASCT,
Ordinati
, 70, f. 5
v
; 71, f. 1
r
;
benedetto
,
bonardi
e
roccia
(a cura di),
L’amministrazione civica
cit., II, p. 309. Matteo: ASCT, Marm. 1404, f. 66
v
(con Giacomo); Marm. 1415, f. 43
v
; Marm. 1428, f. 47
v
; Marm. 1436, f. 47
v
. Cfr.
e. castel-
nuovo
,
Giacomo Jaquerio e l’arte nel ducato di Amedeo VIII
, in
e. castelnuovo
e
g. romano
(a
cura di),
Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale
, Torino 1979, in particolare pp. 31-34;
g. ro-
mano
,
Da Giacomo Pitterio ad Antoine de Lonhy
, in
Primitivi piemontesi nei musei di Torino
, To-
rino 1996, pp. 112, 117 sgg.;
Schede Vesme. L’arte in Piemonte
, IV, Torino 1982, p. 1383. Gio-
vanni: ASCT, Marm. 1442, f. 12
r
(con i fratelli); Marm. 1445, f. 30
v
(con i fratelli e la madre Bar-
tolomea); Marm. 1457, f. 17
r
. Giorgio: ASCT, Marm. 1464, f. 24
r
; Marm. 1470, f. 33
r
; Marm.
1478, f. 34
r
; Marm. 1485, f. 48
r
; Marm. 1488, f. 13
r
; Marm. 1503, f. 45
r
; Marm. 1510, f. 27
r
.
225
O. Bidali: ASCT, Dor. 1464, f. 51
r
(dichiarazione di Giacomina, vedova di Giacomo Bi-
dali e tutrice dei figli Oddino e Caterina); Dor. 1470, ff. 48
r
(Oddino consegna tre case e un or-
to), 66
r
(teste: «Odino Bidali pictore de Taurino»); Dor. 1478, f. 38
v
(casa con due botteghe e un
po’ di orto nella parrocchia di Santa Maria del Duomo); cfr.
Schede Vesme
cit., IV, p. 1516, dove
si menziona, per il 1483, un «Oddin le poinctre». L. Marro: Marm. 1470, f. 138
r
; Marm. 1478,
f. 50
v
(«magister Ludovicus de Perruxia pictor»); Marm. 1485, f. 24
r
. C. Moretti: Dor. 1464, f.