

interessi economici, coperti da robuste spalle finanziarie, della sua fa-
miglia, i suoi rapporti di affari con la corte sabauda in qualità di pre-
statore e di finanziatore di una spedizione a Cipro e, col fratello Raf-
faele nel settembre 1460, di appaltatore per un periodo quadriennale
delle gabelle del sale di Nizza, Cuneo, Ivrea e dei pedaggi di Nizza, Chi-
vasso, Ivrea, Torino, Moncalieri e Vercelli per un canone annuo di ben
14 000 fiorini d’oro
221
. Della maggioranza degli operatori economici in-
dicati nei documenti come
campsores
o
bancharii
, si conosce invece po-
co più del nome e della località di origine. Così avviene per esempio per
il «providus campsor et mercator» Bernardo Maina da Poirino, consi-
gliere comunale, che l’11 maggio 1446 prestò una fideiussione per 100
ducati e che qualche anno dopo, registrando all’estimo due case nella
parrocchia di San Pietro «curte ducis», fu qualificato come «nobilis et
discretus vir». Quattro anni dopo fu iscritto a catasto, come tutore dei
suoi eredi, un altro Maina, Giacomo, anche lui di Poirino, che era sta-
to accettato come
habitator
nel novembre 1454. Dei fratelli Nicola e Se-
bastiano Porta, chivassesi, noti come cambiatori o banchieri, si cono-
scono per ora soltanto alcuni pagamenti fatti a Roma a nome soprattut-
to di prelati subalpini, mentre il nobile Giorgio Malopera da Cuneo è
più conosciuto come appaltatore della gabella del sale di Nizza, che non
come
campsor
, termine con cui è qualificato in un documento dell’8 mar-
zo 1532
222
.
Gli esempi a cui si è qui fatto riferimento sono significativi: più che
consentire una ricostruzione minuziosa delle attività produttive, com-
merciali e finanziarie dei singoli imprenditori, permettono di indivi-
duare, in linea di massima, i risvolti economici più evidenti delle nuove
funzioni politico-amministrative, sociali e culturali acquisite dalla città
nel Quattrocento. Tali metamorfosi sono evidenziate dalle possibilità di
lavoro create per esempio nell’università o nell’apparato burocratico sa-
baudo, oltre che, naturalmente, nel settore commerciale, che, sappia-
mo, nei primi decenni del Cinquecento, attrasse in città un folto numero
L’economia e la società
511
221
B. Giustiniani: AAT, prot. 32, f. 157
r
(10 novembre 1458); AST, Corte, Prot. duc., 97,
f. 451
r-v
(21 febbraio 1460: mutuo di 1000 scudi al duca Ludovico di Savoia); 52, ff. 222
r
(12 set-
tembre 1460), 226
r
(13 settembre 1460), 498
r
(17 novembre 1460), 262
r
sgg. (7 febbraio 1462);
AST, Corte, Materie economiche, Gabella del sale: Piemonte e Nizza, mazzo 1, fasc. 9 (9 set-
tembre 1460). Raffaele Giustiniani e famiglia:
j. heers
,
Gênes au
xv
e
siècle: activitè économique
et problèmes sociaux
, Paris 1961, pp. 120, 386, 428, 579 sgg., 586.
222
B. Maina: ASCT,
Ordinati
, 71, f. 1
r
; AAT, prot. 32, f. 37
v
(11 maggio 1446); ASCT,
Dor. 1453, f. 42
v
(due case e 5,5
g.tedi terreno). G. Maina: ASCT,
Ordinati
, 76, ff. 83
v
-84
v
(22
novembre 1454); Dor. 1457, f. 62
r
. N. e S. Porta: ASCT, Prot. e minut., 7, f. 338
r
(13 giugno
1535); 4, ff. 361
r
-363
r
(13 settembre 1535). G. Malopera: ASCT, Prot. e minut., 7, f. 411
r
(8
marzo 1532); AST, Corte, Prot. duc., 164, ff. 39 sgg. (7 settembre 1544);
p. gioffredo
,
Storia
delle Alpi Marittime
, I, Torino 1839, pp. 140-41.