Table of Contents Table of Contents
Previous Page  625 / 852 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 625 / 852 Next Page
Page Background

dovuta avvenire in Saluzzo invece che in Torino

89

. Allo stesso modo la

presenza, in alcuni esemplari del

De Officiis, Laelius, Cato Maior

di Ci-

cerone, della sottoscrizione «Venetiis per consocios Magistri Nicholai

Ianson De Anno domini

m.cccclxxxi

die

vi

Maii» e in altri della indi-

cazione «Taurini per Magistrum Johannem Fabri Lingonensem De An-

no domini

m.cccclxxxi

die

xvi

Iulii», non può essere considerata te-

stimonianza di un improvviso viaggio del titolare dell’officina a Vene-

zia, o come prova dell’esistenza di due ristampe diverse della stessa

opera, perché la differenza è tutta ed esclusivamente nei colofoni

90

: es-

sa è semmai un atto di riconoscenza connesso con un codicillo testa-

mentario del 7 settembre 1480, con il quale Niccolò Jenson condonava

al conterraneo collega metà dei 110 ducati d’oro a suo tempo datigli in

prestito

91

.

Il numero dei titoli prodotti dal Fabri rimane quindi ancorato a 15

92

,

di cui 4 stampati a Caselle: quantità assai modesta, che trova giustifi-

cazione nella povertà di mezzi e in parte forse anche nella scarsa pro-

pensione per la lettura e lo studio delle genti subalpine, alle quali sem-

bra debbano esser riservati prevalentemente libri scolastici e volumetti

di pietà e devozione come il

De Infantia Salvatoris

, che con i testi ag-

giuntivi della

Lettera

di Lentulo e della missione di Velosiano parrebbe

voler stimolare la venerazione dei ritratti achiropiti di Cristo uno dei

quali, passato da poco tempo in proprietà dei Savoia, veniva per la pri-

ma volta, nel 1478, esposto in Rivoli alla venerazione dei sudditi pie-

montesi

93

.

Caratteristica di queste prime pubblicazioni torinesi è l’assenza di

qualsiasi abbellimento o illustrazione; per contro parecchie di esse han-

no il pregio di essere prime edizioni (

Compendium

del Serafini,

Summa

La vita e le istituzioni culturali

619

89

manzoni

,

Annali tipografici

cit., pp. 265-69 è incerto;

British Museum. Catalogue of Books

cit., VII, p.

lxvi

, è per Torino;

Gesamtkatalog

cit., 1042, è per Saluzzo.

90

Ibid.

, 6943 e

British Museum. Catalogue of Books

cit., VII, 1054, descrivono anche le va-

rianti.

91

c. castellani

,

La stampa in Venezia dalla sua origine alla morte di Aldo Manuzio seniore. Ra-

gionamento storico con appendice di documenti in parte inediti

, Venezia 1889, p. 88.

92

rhodes

,

Giovanni Fabri tipografo del

xv

secolo

cit., p. 110 cita altre due edizioni attribuite

al Fabri: un

Decretum abbreviatum

di Graziano, ora perduto, che aveva il seguente colofon: «Fa-

bri Langretida conceptus in urbe Iohannes | hoc decretistis utile fecit opus» e gli

Statuta synodalia

Dioecesis Lingonensis reformata

, stampati con caratteri del tipografo francese ma non prima del 20

aprile 1491, che qui non vengono presi in considerazione perché non torinesi.

93

La Sindone già di Lirey, poi di Chambéry e ora di Torino, sarebbe diventata di fatto pro-

prietà dei Savoia nel 1464 (

g. pugno

,

La Santa Sindone che si venera a Torino. Disegno storico e col-

legamenti

, Torino 1961, pp. 91-92). Nel 1478 essi diedero l’autorizzazione ad una prima ostensio-

ne del sacro lino, secondo

m. c. daviso di charvensod

,

La duchessa Jolanda (1434-1478)

, Torino

1935, pp. 178-85, a Rivoli; secondo

pugno

,

La Santa Sindone

cit., pp. 176-78, invece a Pinerolo.