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quale non esisterebbero però che copie datate da Venezia il 20 marzo

1487. Ma poiché è storicamente documentato che i volumi furono «stam-

piti et tradditi» a beneficio della società Beretta-Girardengo «per ipsum

Jacobinum […] in civitate Taurini», la sottoscrizione da San Marco non

può essere considerata un falso o una testimonianza dell’improvvisa de-

cisione di trasferire l’officina nella capitale della Repubblica Veneta, ma

l’ossequio ad una probabile clausola di contratto, che, come già in altri

casi consimili, prevedeva di distinguere in tal modo la diversa proprietà

degli esemplari. Frutto della collaborazione con i due tipografi pavesi è

pure la stampa, limitata a «quibuscumque quinternis» della

Lectura su-

per prima parte Sexti libri Decretalium

di Domenico da San Gimignano

100

,

e della più impegnativa e laboriosa edizione completa delle

Institutiones

di Giustiniano «in forma parva», terminata il 21 aprile 1488

101

.

Più tardi, tra la fine del 1489 e i primi mesi del 1490, stretta società

con il catalano Nicolas de Benedictis, il Suigo pensò di varare un pro-

gramma che tenesse in maggiore considerazione le esigenze della cultu-

ra locale, e benché la prima opera uscita fosse un volume di trattatelli

giuridici dedicati al Cara

102

, la maggior parte delle sue pubblicazioni eb-

bero, nel complesso, carattere scolastico. Incominciò con una prima ri-

stampa degli

Epigrammata

di Prospero e proseguì poi – a parte il

Lumen

apothecariorum

, prontuario del farmacista tortonese Quirico de Augu-

stis, e il

Compendion de lo abaco

, manualetto in lingua occitana del niz-

zardo Francesco Pellos – con la

Lectura super Clementinis

di Francesco

Zabarella, ordinata al Suigo dai Beretta-Girardengo nel 1492 in 600 co-

pie, di cui 500 destinate a Pavia e solo 100, conseguenza della non bril-

lante situazione dell’ateneo cittadino, a Torino

103

. Fu quindi la volta del

Doctrinale florum artis notarie

di Stefano Marcilleto, che, patrocinato dal

biellese Bonifacio Genero

104

, già precettore e compagno del figlio del Ca-

ra, fu indirizzato «ad iuvenum tabellionum sive notariorum […] qui in

villulis et castris degunt, eruditionem et profectum».

Dall’ottobre 1492 al febbraio 1494 la produzione decadde forte-

mente, forse in relazione al fatto che nei primi mesi del 1493 il de Be-

nedictis si era recato a Lione, dove avrebbe aperta una succursale, non

onorata però da nessuna nuova pubblicazione

105

. A Torino l’unico libro

La vita e le istituzioni culturali

621

100

gasparrini leporace

,

Notizie e documenti inediti

cit., p. 48.

101

Gesamtkatalog

cit., 7619.

102

British Museum. Catalogue of Books

cit., VII, 1057.

103

gasparrini leporace

,

Notizie e documenti inediti

cit., p. 49.

104

Su Bonifacio Genero, BSSS, 148, pp. 61 sgg.

105

a. claudin

,

Histoire de l’imprimerie en France au

xv

e

et au

xvi

e

siècle

, Paris 1914,

iv

, p. 264.

La prima opera a stampa nella nuova sede uscì il 28 luglio 1496.