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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

Lacticiniorum

di Pantaleone da Confienza, i

Decreta et Statuta Sabaudiae

,

il commento del Tiberga al

Dottrinale

del Villadei), o aggiornano prece-

denti ristampe, come la

Chronica

di Riccobaldo da Ferrara, che dà no-

tizie sulle ultime vicende dei Savoia e sulla morte di Galeazzo Maria

Sforza, o completano un testo già noto con l’aggiunta di altri trattati,

come le

Varietates sententiarum

di Stefano Fieschi, che per la prima vol-

ta nel 1481 sono integrate dal

De Eloquentia

di Gasparino Barzizza e

dai

Synonyma

dello pseudo Cicerone.

Dopo il 29 marzo 1482, all’uscita dell’ultimo libro firmato dal Fabri,

l’

Expositio Psalmorum

del Torquemada, seguì un lungo periodo di inat-

tività, le cui cause sono da ricercarsi nella peste, che secondo i cronisti

subalpini del tempo era serpeggiata a lungo in Piemonte fin dal giugno

di quello stesso anno

94

, mietendo vittime un po’ ovunque, tanto che del-

le officine tipografiche, fino ad allora operanti in regione, nessuna fu in

grado di produrre qualcosa nel 1483, e quando nel biennio successivo le

poche in grado di farlo ripresero a lavorare, tutte si erano dovute affi-

dare a nuove maestranze. Mentre infatti Jacopino Suigo, lo stampatore-

libraio-legatore milanese, che, secondo le intenzioni di Pietro Cara,

ora-

tor

del duca di Savoia a Venezia, avrebbe dovuto sostituire in Torino

l’allora irreperibile Fabri, si attardava tra San Germano Vercellese, Ver-

celli e Chivasso per allestire per conto della società pavese Beretta-Gi-

rardengo, il

Breviarium Cistercense

95

e

Santonense

96

e il

Supplementum Sum-

mae Pisanellae

di Niccolò da Osimo

97

, e per fra Girolamo Tornielli la

Summa de casibus conscientiae

di Angelo Carletti, era un altro Milanese,

il libraio Francesco Silva, a restituire voce ai torchi torinesi pubblican-

do, nell’agosto 1485, con gli stessi caratteri usati dal collega scompar-

so

98

, la seconda edizione del

Compendium

del Serafini. L’episodio valse

a sollecitare il Suigo a raggiungere presto Torino per porre mano a quel-

la riedizione dei

Decreta et Statuta Sabaudiae

, che era uno degli scopi del-

la sua chiamata nella capitale subalpina. Tuttavia la prima opera da lui

pubblicata appena giunto in città, sembra essere stata una

Practica mo-

derna iudicialis

di Giovanni Pietro de Ferraris «in forma parva»

99

, della

94

a. corradi

,

Annali delle epidemie occorse in Italia dalle prime memorie fino al 1850

, I, Bolo-

gna 1865, pp. 329-30.

95

British Museum. Catalogue of Books

cit., VII, 1104, stampato a San Germano.

96

t. gasparrini leporace

,

Notizie e documenti inediti su Jacopo Suigo tipografo del secolo

xv

,

in «La Bibliofilia»,

xlix

(1947), pp. 41-52, stampato a Chivasso.

97

Sull’autenticità di questa edizione,

d. e. rhodes

,

Jacobino Suigo vendicato a Vercelli ed in-

criminato a Lione

,

ibid.

,

lix

(1957), pp. 113-18.

98

British Museum. Catalogue of Books

cit., VII, 1055.

99

Indice Generale degli Incunaboli

cit., 3834.