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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
ribus puerorum
del Vergerio e sulla non minore fortuna delle
Regulae
di
Guarino Veronese, fatto circolare in Piemonte dal maestro Bartolomeo
Guasco, attivo a Chieri e Pinerolo negli anni 1429-33. Si tratta d’una
pedagogia spesso intimidatoria, fatta di molti
verbera
e
flagella
e d’una
scarsissima inclinazione alla
ferula
. Modelli grammaticali di provenien-
za quintilianea si sommano a discipline che adombrano una serietà d’im-
pegno per un provinciale Umanesimo. L’influsso letterario del grande
Giovan Mario Filelfo rimane lontano, ma forse quel che conta è l’in-
tenzione: gli
Ordines
rappresentano certo un tipo di aspirazione scola-
stica frutto d’una nuova condotta nell’esercizio della cultura. E su que-
sto piano occorre anche ripensare il posto occupato, fra ultimo Trecen-
to e pieno Quattrocento, dalla pedagogia minoritica e domenicana
183
.
Una strana pedagogia quella minoritica, che in Piemonte produce fe-
nomeni culturali erronei, come nel caso del fraticello Bech di Chieri o
dell’altro fraticello Angelo: entrambi formano seguaci, il primo finisce
Cataro, il secondo trova addirittura discepoli poi messi al rogo per ere-
sia. Una raccolta di profezie conservata nella Biblioteca Nazionale di
Torino (ms K.2.IV.13), intitolata
Variorum prophetiae apocryphae
, fa da
ottimo indicatore di modelli francesi (Giovanni da Roccatagliata) ed è
assemblata da un giurista quattrocentesco, Tebaldo Civeri, attivo a Chie-
ri, sensibile ai vaticini dello pseudo Metodio, di Merlino, Gioacchino e
Cirillo. Tutto per fornire «revelationes super statum Summorum Pon-
tificum Ecclesiae Romanae», non dimentiche certo della notevole dif-
fusione di profezie a sfondo propagandistico-politico circolanti nell’Ita-
lia coeva, visto lo stesso impegno politico del Civeri, intriso di ghibelli-
nismo e aderente al movimento gioachimita. Una didattica a metà strada
fra politica e religione che, sorta sulla cultura minoritica, se ne discosta
in favore di affermazioni escatologiche riguardanti l’Anticristo e il
Pa-
stor Angelicus
. Seguono Civeri personaggi come Giovanni Cima e Gio-
vanni Vacca e un frate Aycardo che dicono una qualche vivacità, sep-
pur deviata, dell’ambiente colto minoritico subalpino.
Sul versante domenicano altri nomi che delineano un Quattrocento
non meno vitale. Angelo da Chivasso, Antonio da Vercelli, Marco da
Sommariva, Gabriele Bucci da Carmagnola, autore del
Memoriale qua-
dripartitum
, esperto di dialettica, attivo a Pavia alla metà del Quattro-
cento e, in quest’occasione, entrato sicuramente in rapporto con il Pa-
normita e con Lorenzo Valla. Bucci conosce Cicerone, Virgilio, Boezio,
183
Cfr.
a. m. nada patrone,
Sulle tracce di Venturino de Prioribus, maestro ad Alba alla fine del
secolo
xv
: l’uomo, l’umanista, il pedagogo
, in «BSSSAA», 115 (1996), pp. 199-232. Sulla scuola e
la professione di maestro:
ead.,
Vivere nella scuola
cit.