

bre 1383, è educato dagli orientamenti della madre Bona, figlia del du-
ca di Berry, mecenate splendido e intelligente. La corte dei Berry e quel-
la dei duchi di Borgogna resteranno punti di riferimento decisivi: lo si
riscontra a partire dal 1393, quando Amedeo VIII, in età di dieci anni,
sposa a Châlon Maria di Borgogna, figlia di Filippo l’Ardito. Seguiran-
no viaggi importanti, nel 1398 a Digione, per raggiungere la duchessa,
e a Parigi per la presentazione solenne al re, tappe essenziali importan-
ti per la conoscenza diretta della vita delle corti. Di qui la singolare at-
tenzione indirizzata dal giovane duca alle arti, base sicura per fissare il
livello del potere politico e territoriale, organizzando feste e spettacoli
e orientando su una nuova linea le pratiche religiose, che saranno so-
stenute dal duca con un intenso impegno carismatico.
L’ impegno duca l e per i cas te l l i e i l loro corredo e l i tar io.
Si spiegano così i progetti decisivi per i castelli, documentati nelle va-
rie fasi innovative. Si trattava di strutture a misura non monumentale,
dal piccolo castello di confine a Pont-de-Veyle, dove era stato studiato
il cerimoniale per accogliere la sposa, a quello di Thonon, dove la du-
chessa continuerà a risiedere con i figli. Altri castelli ducali a Bourget, a
Rumilly, a Morges, ad Annecy, a Corgéron, a Pont-d’Ain; presentava-
no caratteristiche distanti dal fasto borgognone, ed erano piuttosto im-
prontati alle esigenze di una vita semplice, attrezzati per affrontare le ri-
chieste dell’ospitalità rivolta a principi e personaggi d’alto rango.
Per il capitolo dell’architettura spetta ad Amedeo VIII l’organizza-
zione di cantieri e di maestranze dirette dal «magister generalis operum
ducalium», impegnate in vere e proprie ricostruzioni che si riconosco-
no passando dal castello di Pont-d’Ain a quelli di Belley, di Bourg, di
Bourget, di Chambéry e di Annecy. Ed è stato giustamente sottolinea-
to l’alto costo di queste ristrutturazioni, quotate nel 1415 in fiorini 500
per Pont-d’Ain, 2000 per Thonon, 500 per Montréal, 2000 per Ripail-
le, 600 per Annecy.
I lavori erano indirizzati soprattutto al rafforzamento delle mura,
delle torri, delle travature per gli interni, ma anche ai lavori per i gran-
di camini, essenziali per rendere abitabili gli ambienti e realizzare un
comfort
utile ed emblematico
186
. Il nucleo centrale delle stanze portava
La vita e le istituzioni culturali
661
186
f. cognasso
,
Amedeo VIII
, I, Torino 1930, pp. 71-100; e ancora
e. burnier
,
Le château et
le prieuré du Bourget, étude historique
, in «Mémoires et documents publiés par la Société Savoi-
sienne d’Histoire et d’Archéologie»,
x
(1866);
m. bruchet
e
c. buttin
,
Trois inventaires du châ-
teau d’Annecy (1393, 1549, 1585)
,
ibid.
,
xxxviii
,
xiii
(1899);
m. bruchet
,
Inventaire partiel du tré-
sor des chartres de Chambéry à l’époque d’Amedée VIII
,
ibid.
,
xxxix
,
xiv
(1900);
v. promis
,
Inven-