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scini e tappeti. Quando il lavoro non era autentico delle Fiandre, si in-

dicava il risultato come un genere lavorato «secondo l’uso di Arras».

Per le residenze di Amedeo VIII, gli inventari precisano una consi-

stenza della «tapisserie» molto notevole, riunita nella «garderobe», af-

fidata alle cure di restauratori esperti. Si trattava di beni preziosi, ere-

ditati dal duca o accresciuti in occasione del suo matrimonio con nuovi

esemplari, dono dei duchi di Berry e di Borgogna.

Le iconografie che emergono nelle descrizioni inventariali permet-

tono di valutare scambi di cultura preziosi tanto per le arti come per la

pittura. Va segnalato in questo senso la serie ricordata al castello di An-

necy nel 1393, con arazzi raffiguranti fanciulli in atteggiamento ludico

presso una sorgente, su fondo bianco ornato di stemmi ginevrini; altra

serie a fiori bianchi e conchiglie, su fondo blu scuro; altre sequenze con

anitre, pavoni, gigli e rose, gigli e viti; altra con leoni e altra con san

Giorgio; importanti le serie con scene di caccia, con dame nel giardino,

intente alla danza, con falconi e cervi.

Di qui molti agganci con i temi che si ritroveranno in Italia negli an-

ni del gotico internazionale, dal 1395 al 1420, presenti nelle miniature

e negli affreschi dei Visconti, in parallelo agli esemplari veronesi. Su

questa linea, con i temi suggeriti dall’area borgognona, si erano orien-

tate le prime commissioni e le scelte di Amedeo VIII; lo dimostra la se-

quenza degli arazzi per la cosiddetta «chambre noire semée des faucons

dorés», e per Maria di Borgogna la «chambre aux brebis», che fissava

una delle iconografie preferite dalla duchessa.

Tra i soggetti entrati nel patrimonio di quelle iconografie elitarie, la

«chambre aux fontaynes du Dieu d’Amour» segnala un acquisto tipico

parigino, in stretto rapporto con gli arazzi del duca d’Orléans. Le serie

possedute da Amedeo VIII si distinguevano per essere fregiate con la

croce sabauda, il

Fert

e nodi di Savoia; si riconoscono così gli esemplari

ereditati, proprietà della casata, citati negli inventari, con soggetti sto-

rici quali le

Storie di Clodoveo

, mentre provenivano dagli Challant gli

arazzi con le

Storie di Teseo

, e altri con la

Battaglia di Carlo Magno

188

.

Tra gli specialisti addetti all’arazzeria ricorre la presenza di Colinet,

attivo negli anni 1415-20, mentre gli acquisti cresciuti dal 1410 al 1431

si riscontrano negli inventari di Evian e di Thonon, con iconografie che

alternavano soggetti religiosi, come

Gesù e la santa Caterina

,

Storie di Da-

La vita e le istituzioni culturali

663

188

cognasso

,

Amedeo VIII

cit., pp 79-83. Contavano in questi scambi le caratteristiche dei

confini del ducato di Amedeo VIII, su cui ha portato l’attenzione la ricerca storico-filologica di

ca-

stelnuovo

,

Les Alpes carrefour

cit., pp. 13-26;

id

.,

Pour une histoire dynamique des Alpes dans la ré-

gion alpine au Moyen Age

, in «Revue Suisse d’Histoire», 1979, n. 2.