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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
re di Peronet Lamy, miniatore savoiardo originario di Saint-Claude at-
tivo dal 1420 al 1445
197
, richiesto per i due
Messali
di Amedeo VIII da-
tabili dal 1440 al 1445, ora alla Biblioteca Reale e all’Archivio di Stato
di Torino, memoria preziosa della liturgia voluta dal duca antipapa Fe-
lice V.
Già dal 1427 Lamy aveva atteso come «illuminatore» ai fregi per le
miniature del codice dell’Apocalisse, affidato per le scene figurate al
«pittore» Jean Bapteur
198
. Ne era emersa una duplice componente, più
savoiarda con Lamy e con punte sublimi più borgognone nel caso di Bap-
teur, con un livello di qualità che esaltava le scelte iconografiche pro-
poste dal duca, toccando un orizzonte ideale inserito in parallelo ai gran-
di progetti politici che avevano portato Amedeo VIII al traguardo di an-
tipapa.
Nato a Friburgo, in Svizzera, Bapteur è al centro delle commissioni
sabaude come miniatore e come pittore. Documentato dal 1427 al 1457,
si distingue per una cultura ben orientata e aggiornata con una atten-
zione urgente puntata sui temi drammatici scatenati dalle ossessioni re-
ligiose di Amedeo VIII, tanto da emergere come il miniatore più ap-
prezzato dal duca. Con il codice dell’Apocalisse, si fissa il punto alto del-
la Biblioteca ducale e lo ha documentato la fortuna critica di questo
capolavoro, segnata dalle indagini storiche di A. Dufour e F. Rabut, di
197
Il capitolo della Biblioteca Ducale, nodo centrale della cultura e della volontà d’arte di Ame-
deo VIII, è stato affrontato per tempo da
p. vayra
,
Il Museo Storico della Casa di Savoia all’Archi-
vio di Stato di Torino
, Torino 1880. Per il capitolo relativo a Jean Bapteur e a Peronet Lamy, cfr.
p. durrieu
,
Un manuscrit à miniatures de la Maison de Savoie à la Bibliothèque de l’Escurial
, in «Chro-
nique des Arts», 1895, pp. 135-37;
f. carta
,
c. cipolla
e
c. frati
,
Atlante paleografico artistico
,
Torino 1899;
a. vesme
e
f. carta
,
I miniatori dell’Apocalisse dell’Escuriale
, in «L’Arte», 1901, pp.
35-42; in anni moderni,
griseri
,
Nell’area di Jaquerio e di Bapteur
cit., e con analisi dei documen-
ti i contributi di
s. edmunds
,
Jean Bapteur and the Marvels of Rome
, in «Art Quarterly»,
xxvii
(1964), 2, pp. 169-75,
ead
.,
The Missals of Felix V and Early Savoiard Illumination
, in «The Art Bul-
letin», 1964;
ead
.,
New Light on Bapteur and Lamy
cit., pp. 501-54;
ead
.,
The medieval library of
Savoye
, in «Scriptorium»,
xxiv
(1970), pp. 318-27;
ibid.
,
xxv
(1971), pp. 253-84;
ibid.
,
xxvi
(1972),
pp. 269-93. Sui messali di Amedeo VIII cfr.
s. pettenati
, in
castelnuovo
e
romano
(a cura di),
Giacomo Jaquerio e il gotico internazionale
cit., pp. 222-28; Peronet Lamy è emerso come un per-
sonaggio di rilievo nel circolo dei dotti intorno a Felice V, aggiornato sulle novità della cultura fran-
co-fiamminga, tradotta con una robusta modellazione che lo distingue da Bapteur.
198
Per la fortuna critica di Bapteur, cfr. sopra, nota 197. Per il codice dell’Apocalisse, passa-
to a Margherita d’Austria, sposa di Filiberto il Bello duca di Savoia e per eredità a Maria d’Un-
gheria e da lei a Filippo II che lo aveva donato all’Escorial, dopo la segnalazione di
j. fernandez
montana
, in
Museo Español de Antiguedades
, IV, 1875, pp. 443-83, l’indicazione dell’appartenenza
alla biblioteca dei Savoia spetta a
p. durrieu
,
Manuscrits d’Espagne remarquables par leurs peintu-
res
, in «Bibliothèques de l’Ecole des Chartes», 1893, pp. 251-326. L’interesse iconografico è sta-
to sottolineato da
f. mugnier
,
Les manuscrits à miniatures de la Maison de Savoie
, Moutiers 1894,
e in seguito da
durrieu
,
Un manuscrit à miniatures
cit.; per moderne edizioni in facsimile, cfr.
c.
gardet
,
L’Apocalypse figurée des Ducs de Savoie
, Annecy 1969;
c. santiago agut
,
Apocalipsis fi-
gurado de los duques de Saboia
, 2 voll., Madrid 1980.