

te, gesti ansiosi e il pathos come filo conduttore inserito in un paesag-
gio autentico, siglato con il profilo delle montagne. La scena si stacca
dall’iconografia tradizionale per una scelta folta, fortemente individua-
ta, lavorata da una mente abituata al piccolo formato, con cesellature
per i tessuti, le vesti damascate, tipiche di Bapteur nelle istorie dell’Apo-
calisse; ma anche le tuniche di cotone, e il taglio delle lontananze, com-
prese le Alpi, per ricreare la realtà dell’evento. Vi partecipavano perso-
naggi della stessa corte: Amedeo VIII può essere infatti riconosciuto nel
vecchio con barba bianca e cappuccio penitenziale, nell’atto di osserva-
re intensamente il momento culminante della
Crocifissione
; quanto alla
dama inginocchiata a sinistra, accanto alla Vergine, potrebbe trattarsi
di Maria di Savoia, figlia trentenne di Amedeo VIII
202
.
Anche con questo particolare del ritratto, siamo infatti di fronte ad
un esempio stupendo di Bapteur, attento allo stile diffuso da Robert
Campin, presente in Savoia e in Provenza; un momento importante,
all’interno del gotico internazionale, per una scelta iconografica punta-
ta sul Calvario, che rimarrà un tema al centro della pittura piemontese,
da Spanzotti a Gaudenzio a Tanzio. Era chiara in questa apertura la vo-
lontà d’arte di Amedeo VIII, attento alla propaganda religiosa, connes-
sa agli orientamenti da lui decisi negli anni 1440.
Lo stesso Bapteur era stato incaricato di fissare l’iconografia ducale
legata al ritratto di Amedeo VIII, e lo documenta la miniatura con
Ame-
deo VIII in trono
inserita nel frontespizio della traduzione dell’opera di
Albertano da Brescia, il
De Doctrina dicendi et tacendi
, 1248-30, ora al-
la Biblioteca Reale di Bruxelles
203
. Il miniatore sarà protagonista anco-
ra per gli apparati destinati al duca - antipapa Felice V, e nel 1441 per
le feste in maschera organizzate dal figlio, Ludovico di Savoia, ampia-
mente documentate per la venuta di Carlo di Borbone, che fissavano
una competizione discreta e sicura con le corti europee.
In queste occasioni Bapteur era emerso come regista e come impre-
sario per le decorazioni destinate ai tornei e alle mascherate; aveva rea-
lizzato con i suoi disegni stendardi, pennoni e bandiere, scudi, costumi
e le stoffe relative; i documenti citano «faux visages», pennacchi e cap-
pelli con piume, diademi femminili alla moda di Bisaglia, e ancora bar-
La vita e le istituzioni culturali
673
202
Cfr. il ritratto di Campin, identificato come Maria di Borgogna figlia di Amedeo VIII, na-
ta nel 1411, ora a Washington, discusso da
g. troescher
,
Burgundische Malerei. Maler und Malwerke
um 1400 in Burgund, dem Berry mit der Auvergne und in Savoyen mit ihren Quellen und Ausstrah-
lungen
, Berlin 1966; si veda inoltre la precisazione critica di
sterling
,
Etudes savoyardes
cit., pp.
1-19.
203
Cfr.
griseri
,
Nell’area di Jaquerio e di Bapteur
cit., p. 13;
edmunds
,
The Missals of Felix
V
cit.