

so un lenimento ai malati, e che appariva, come animale d’accompagno,
nell’iconografica dedicata a sant’Antonio, accanto al rosario a grana gros-
sa, di foggia orientale, al fuoco, oltre al campanello e al segno esoterico
del Tau
207
.
La proliferazione monastica aveva portato gli Antoniani nelle valli
del Cuneese, in Liguria, in Lombardia e nel Veneto, in Toscana e in Um-
bria, a Napoli e in Spagna
208
. Quanto a Ranverso, i legami più stretti era-
no con l’abbazia di Vienne, inseriti in un’organizzazione complessa che
coinvolgeva per questioni amministrative importanti personaggi come
il duca Giovanni Maria Visconti, Amedeo VIII e il principe Ludovico
d’Acaia.
Il duca era attento ai segni degli Antoniani, ai loro paradigmi rassi-
curanti che identificavano il santo, eremita e pellegrino, come un mo-
dello di vita. Estratto dal monachesimo orientale, secondo l’interpreta-
zione della
Vita
dettata dal biografo Atanasio, il santo era entrato così
nelle
Storie
che visualizzano la sua vita, in lotta contro le potenze osti-
li, origine prima delle tentazioni e delle malattie.
Lungo le vie dei pellegrinaggi, la tappa di Ranverso si distingueva
per l’accoglienza della casa ospedaliera, sostenuta da privilegi concessi
fin dal 1290 con le prime donazioni di Umberto di Savoia. Maturando
i suoi programmi politici religiosi, per parte sua Amedeo VIII aveva te-
nuto d’occhio l’attività degli Antoniani, all’interno di una oculata strut-
tura economica che interessava direttamente i duchi di Savoia. La ge-
stione dell’abbazia madre di Saint-Antoine, e dei suoi anelli più diret-
ti, come la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, garantiva il
controllo capillare dei possedimenti rurali e degli scambi continui lun-
go le vie dei pellegrinaggi. In questo senso il Tau antoniano e lo scudo
sabaudo si abbineranno alla croce mauriziana, adottata dai Savoia come
una divisa della casata.
Il crescere dell’iconografia legata al sant’Antonio sarà sostenuta dal-
lo stesso duca, che si identificava nel ritratto del santo monaco, entra-
to in competizione con le figure che riflettevano le simpatie della dina-
stia, come il san Maurizio. Era cresciuta così per Antonio una fortuna
pari a quella riscossa presso i duchi di Borgogna in coincidenza della na-
scita del duca Filippo l’Ardito, avvenuta il 17 gennaio, festività di An-
tonio. E nello
scriptorium
di Amedeo VIII la figura del santo suggellava
una componente di grado alto, rispetto a quella popolare sostenuta da-
gli Antoniani: così, per mano del miniatore Bapteur, l’iconografia illu-
La vita e le istituzioni culturali
675
207
Cfr.
piccat
,
Il segno del Tau
cit.
208
Cfr.
ruffino
,
Fondo Archivistico-Bibliografico
cit.