

8.
Il duomo.
La decisione di dotare la città di Torino di un duomo moderno, esem-
plato sul classicismo romano, spetta al cardinale Domenico della Rove-
re, della nobile famiglia di Vinovo, ma ben radicata in città dove pos-
sedeva edifici nel quartiere di Porta Marmorea
270
. Su di lui pesa il giu-
dizio di von Pastor
271
ripreso anche in anni recenti, il quale scelse tra le
fonti quella che poteva suonare più critica nei confronti della monda-
nità e del nepotismo della corte papale, cioè quanto scrive Jacopo Ghe-
rardi detto il Volterrano, anch’egli familiare di Sisto IV e invidioso dei
privilegi di cui godeva Domenico, insieme al fratello Cristoforo: «pa-
tria hic […] gente et ipse Ruvurea oriundus, nulla tamen cognatione
pontificem tangens, solo cognomine Ruvureo et assiduo ac fideli obse-
quio ad hanc dignitatem promotus. Nam ex cubiculario tantummodo,
abqsue alia vel dignitate, vel gradu ad cardinalatum assumptus est. Li-
terature mediocris, non tamen excellens doctrina, sanitate consilii et in-
genii boni. Sola tamen principis gratia illum extulit et bonum apud om-
nes nomen»
272
.
Domenico, nato nel 1442, come risulta inequivocabilmente nel suo
Libro di preghiere
dove di suo pugno riporta la genealogia della fami-
glia
273
, dopo aver studiato teologia e diritto canonico nell’università di
Torino, appena ventunenne nel 1463, fu nominato canonico nel capi-
tolo di Ivrea, dove frequentò la scuola di grammatica di Giovanni Aste-
sano. Due anni dopo lo troviamo a Roma, secondo la testimonianza di
La vita e le istituzioni culturali
703
270
bonardi
,
L’uso sociale dello spazio urbano
cit., pp. 152, 160.
271
l. von pastor
,
Storia dei papi dalla fine del medioevo
, II, Roma 1911, pp. 605 sgg.
272
j. gherardi
,
Diarium romanum
, p.
l,
in
e. carusi
(a cura di),
Il Diario romano di Jacopo
Gherardi da Volterra
, in
Rerum Italicarum Scriptores
,
xxiii
, parte
iii
, Città di Castello 1904, pp.
vii-xcix
, 1-230;
g. c. alessio
,
Per la biografia e la raccolta libraria di Domenico Della Rovere
, in
«Italia medioevale e umanistica»,
xxvii
(1984), pp. 176-77;
a. quazza
e
s. pettenati
,
La biblio-
teca del cardinal Domenico della Rovere: i codici miniati di Torino
, in
e. sesti
(a cura di
)
,
La mi-
niatura italiana tra Gotico e Rinascimento
(Atti del II Congresso di Storia della Miniatura italia-
na, Cortona 24-26 settembre 1982), Firenze 1985, p. 655.
273
Conservato presso il Barber Institute of Fine Arts dell’Università di Birmingham, Acc. n.
397 dopo l’acquisto presso la Sotheby’s di Londra nel giugno del 1969, lotto 67. Segnalato da
ales-
sio
,
Per la biografia
cit., pp 175, 230, è stato studiato da
a. quazza
,
La committenza di Domenico
Della Rovere nella Roma di Sisto IV
, in
g. romano
(a cura di),
Domenico della Rovere e il Duomo
nuovo di Torino. Rinascimento a Roma e in Piemonte
, edizione fuori commercio per la Banca CRT,
Torino 1990, pp. 35-40 e da
s. pettenati
,
Una commissione romana. Il messale per Domenico della
Rovere
, in
a. bacchi
,
b.
e
r. bentivoglio-ravasio
,
a. de marchi
e
s. pettenati
,
Francesco Mar-
mitta
, Torino 1995, p. 143. Al f. 226
r
reca l’albero genealogico in linea maschile dei membri del
casato e le note di nascita di Domenico e dei suoi fratelli.