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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)
ghi circonvicini) gravava il diritto di decima detenuto dal vescovo di
Torino
126
.
Staffarda, in grande espansione per tutto il Duecento, seguitò ad ac-
quistare nuovi beni e diritti, e sono appunto i documenti redatti in tali
occasioni a rivelare a Stupinigi la presenza di un mulino e di un paesag-
gio costituito soprattutto da prati e da incolti
127
. Conosciamo per gran-
di tratti le successive vicende del castello all’ombra del quale, s’inten-
de, continuava la sua vita anche la comunità rurale. Nel 1352, quando
esso entrò in possesso dei fratelli Bonifacio e Bergognone Solaro di Asti,
era ridotto a «unum casale seu castellatium fortalicie quod vocatur Ste-
ponitum», che il comune di Moncalieri considerava soggetto alla pro-
pria giurisdizione
128
.
I nuovi proprietari certamente provvidero a ricostruire la fortezza,
gravemente degradata, secondo aggiornati criteri difensivi e residenziali,
e come tale essa risulta nel 1388 nelle mani di Marchetto Solaro «cum
domibus, capella, airalibus et aliis edificiis». Altre importanti innova-
zioni subì nella prima metà del Quattrocento allorché assunse la confor-
mazione, ancora attestata nel 1716, con «torre grande» e torre campa-
nile, sale, camere, granaio e portico, edifici sostanzialmente conservati
– attraverso un periodo nel quale essi vennero ridotti a funzioni rusti-
che – sino alle più recenti trasformazioni di età romantica
129
.
Al territorio di Stupinigi si contrapponeva, a sinistra del Sangone, la
mansio
e poi
grangia
«de Dros», organizzata da Staffarda prima del 1233
estendendo le sue terre a destra del fiume nella «braida Vicimanini», po-
sta lungo la strada per Orbassano
130
; anche la canonica di San Pietro di
Rivalta, sin dal 1190, possedeva terra «prope puteum de Vico Manino»,
mentre fra Vinovo e Candiolo sopravviveva un «tectum Vici Manini».
Il toponimo allude evidentemente all’originaria esistenza di un
vicus
che
nel
xiii
secolo era ormai scomparso; si conservava però viva memoria del
126
f. guasco di bisio
(a cura di),
Il «Libro delle investiture» di Goffredo di Montanaro vescovo
di Torino (1264-1294)
, Pinerolo 1913 (BSSS, 67/3), pp. 271-72, doc. 128 (11 maggio 1294); BS-
SS, 36, pp. 127-28, doc. 122 (8 dicembre 1201).
127
BSSS, 65, pp. 115-16, doc. 119 (16 giugno 1232); BSSS, 12, pp. 159-60, doc. 574 (13 giu-
gno 1278); pp. 186-88, doc. 604 (ottobre-novembre 1283).
128
f. gabotto
,
Inventario e regesto dell’Archivio Comunale di Moncalieri fino all’anno 1418
, in
«Miscellanea di Storia Italiana»,
xxxvi
(1900), p. 400, n. 1104 (16 ottobre 1352).
129
bonardi
,
Castelli e dimore patrizie
cit., pp. 277-78, 280-81.
130
f. gabotto
,
g. roberti
e
d. chiattone
(a cura di),
Cartario della abazia di Staffarda
, I, Pi-
nerolo 1901 (BSSS, 11), pp. 203-4, doc. 218 (24 settembre 1233); BSSS, 12, p. 16, doc. 383 (16
febbraio 1248); ASCT, Carte Sciolte, n. 3032, pergamena del 25 settembre 1352 nella quale si ri-
corda atto del 1313 riguardante il sequestro di pecore avvenuto «in blado brayde Vicimanini de
grangia predicta».