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Oltre che dalla strada per Moncalieri il territorio era attraversato da

una «via Turinesa» e da un’altra che conduceva a

Bletonetum

, in dire-

zione di Vinovo. Il continuo ricorrere nelle coerenze di «illi de Dros»

indica poi, senza alcun dubbio, la stretta contiguità di

Villanova

con

Drosso

138

, la cui fisionomia risulta assai meno precisa. Oltre alla

mansio

o

grangia

appartenente a Staffarda vi esiste un mulino che sfrutta le ac-

que del Sangone, deviate da un’apposita diga, e nei prati circonvicini si

trova la chiesa di San Cassiano

139

; al contrario non si nomina a Drosso

alcun castello: le installazioni di interesse collettivo dei due villaggi –

per quanto separati dal corso del fiume – sembrerebbero dunque fra lo-

ro complementari.

Non è dato ricostruire, come si vorrebbe, i motivi e le vicende che

portarono, in prosieguo di tempo, alla scomparsa di

Villanova

e del suo

castello e alla comparsa di

Burgaratus

, cioè dell’odierno Borgaretto. Del

«castrum Villenove» vi è sicura traccia nei documenti solo sino al 1320

140

,

pur essendo probabile che esso abbia continuato la sua vita anche in se-

guito. Il nome di

Villanova

rimane corrente sino al 1333

141

, ma solo sei

anni dopo si riconosceva che «il luogo e la casa di Drosio e Borgo Rat-

to […] con tutte le pertinenze, così di qua come di là del Sangone» fa-

cevano parte del territorio torinese: è questo il primo caso noto in cui

Villanova

risulta sostituita da Borgaretto, il solo centro, da allora in poi,

ad essere menzionato dai documenti

142

.

La città e il suo territorio

55

138

Tutti i dati sul territorio di

Villanova

esposti nel testo si deducono dai documenti di ven-

dita del 1251: BSSS, 12, pp. 38-41, docc. 418, 419 (12 agosto 1251); pp. 91-82, doc. 476 (13 ot-

tobre 1263). Per il senso di

curtilia

cfr.

g. d. serra

,

Contributo toponomastico alla teoria della con-

tinuità delle comunità rurali romane e preromane dell’Italia superiore

, Cluj 1931 (ristampa anastati-

ca, Spoleto 1993), pp. 66-67; per il senso di

pascherium

,

ibid

., pp. 16-17; cfr. anche

a. a. settia

,

Monferrato. Strutture di un territorio medievale

, Torino 1983, p. 144 (il

pasquerium

di Santo Stefa-

no equivale a piazza); per

Bletonetum

: BSSS, 65, p. 286, doc. 286 (21 maggio 1271): «in territo-

rio Vicinovi, campo de

Bleceneto

», che è probabilmente la stessa località.

139

BSSS, 12, pp. 199-205, doc. 614 (10 novembre 1287, 19 novembre 1288).

140

ASCT, Carte Sciolte, n. 3032, pergamena in data 25 settembre 1352 che richiama do-

cumento del 1295: «Qui campus iacet in finibus Villenove iuxta castrum»; ASCT, Carte Sciol-

te, n. 3035, sentenza in data 6 ottobre 1320 nella quale ricorre l’espressione «ubi dicitur ad Sa-

licem, qui est de subtus castrum Ville Nove».

141

ASCT, Carte Sciolte, n. 3034 (23 settembre 1319): «pro donatione quam fecerat Sire de

Villanova»; ASCT, Carte Sciolte, n. 3035 (6 ottobre 1320): «maxime in territoriis Villenove, Sti-

punilii, Vicimanini»; ASCT, Carte Sciolte, n. 3032 (citato alla nota precedente), sotto l’anno 1333

si parla di buoi ritrovati «in prato illorum de Droxio prope via Villenove».

142

Rispettivamente

gabotto

,

Inventario

cit., p. 377, n. 680 (17 agosto 1339). Per successive

menzioni di

Burgaratus

: ASCT, Carte Sciolte, n. 3032 (citato sopra alla nota 140): menzione di do-

cumenti del 22 settembre 1350: «in orto huius Vagnoni ad Burgum Ratum»; ASCT, Carte Sciol-

te, a. 1352: beni dei Vagnoni «in Burgorato»;

f. sclopis

,

Statuta et privilegia civitatis Taurini

, in

HPM

,

Leges municipales

, I, col. 545 (8 ottobre 1360): «de bonis et possessionibus Droxii et Bur-

garati»; Carte Sciolte, l.c., a. 1359: «Iohannes Cassolus massarius Burgirati […]; Oddonus de Bur-

go Rato […]; in prato Burgi Rati».