

744
Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
2.
Strade, ponti, attrezzature alberghiere: un problema fondamentale.
Le s t rut tur e r i ce t t i ve .
L’importanza di Torino quale città di transito sui percorsi stradali
che collegavano la pianura padana con la Francia comporta necessaria-
mente l’esistenza di strutture ricettive in grado di accogliere i viaggia-
tori, di ospitare le loro cavalcature e di ricoverare i loro beni. Non ap-
pare pertanto sorprendente il fatto che, sin dalla metà del Trecento, sia
attestata la presenza di un numero significativo di esercizi di tipo al-
berghiero. Si tratta perlopiù di locande fornite di un minimo numero di
letti, la cui struttura materiale non differisce da quella delle altre case
circostanti, e la cui limitata capacità ricettiva costringe la città a ricor-
rere ai privati cittadini per il prestito di letti, materassi e biancheria al-
lorché si presenta l’eventualità di dover ospitare qualche comitiva nu-
merosa e importante
30
.
Gli alberghi, peraltro, non costituiscono l’unica possibile scelta per
i viaggiatori che debbono cercare vitto e alloggio a Torino. La città, in-
fatti, è ricca anche di quelle strutture ospitaliere, a mezza via fra l’ospe-
dale e l’ospizio, spesso gestite da enti religiosi, che possono offrire
un’alternativa ai viandanti che si accontentano di una sistemazione più
spartana.
Mentre gli alberghi veri e propri si trovano tutti all’interno delle mu-
ra cittadine e generalmente nella zona del mercato, gli «hospitalia» so-
no preferibilmente distribuiti lungo le strade di accesso alla città e pres-
so le sue porte. Un censimento operato dal consiglio comunale nel 1378
ne elenca ben 12
31
. Prima della metà del secolo seguente, però, tali enti
probabilmente conoscono momenti di difficoltà gestionale, tanto che il
comune si propone di riorganizzarli. Particolarmente interessante è il
progetto formulato a questo scopo nel 1440, quando si propone di ri-
durre tutti gli «hospitalia» torinesi a due soli, uno entro la città e l’al-
30
Cfr.
m. t. bonardi
,
L’uso sociale dello spazio urbano
, in
comba
e
roccia
(a cura di),
Torino
fra Medioevo e Rinascimento
cit., p. 177 e, in questo stesso volume, il saggio di
a. barbero
,
I pro-
blemi della rete viaria e delle attrezzature alberghiere
, pp. 278-87.
31
ASCT,
Ordinati
, 19, f. 70
v
(settembre 1378):«Nomina hospitalium solitorum esse in Tau-
rino sunt hec: primo hospitale dompni qui bene indiget bono gubernatore; hospitale porte Secuxine;
hospitale Sancti Dalmacii; hospitale porte Phibellonis; hospitale Sancti Blaxii; hospitale domus
Humiliatorum; hospitale Madalene; hospitale Sancti Iacobi de Sturia; hospitale Sancti Saverii; ho-
spitale Sancte Marie Putey Strate; hospitale Sancti Solutoris maioris de Taurino; hospitale Sanc-
ti Andre iuxta portam Pusterlam».