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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
è nuovamente intransitabile e si tiene un consulto per decidere se ripa-
rare i pilastri danneggiati o sostituirli con colonne lignee
71
. L’anno suc-
cessivo la manutenzione del ponte, definito già vecchio, viene affidata
a Guglielmo Carra di Breme e dalla declaratoria del documento si evin-
ce che la struttura non è interamente in muratura
72
. Ulteriori importan-
ti lavori di manutenzione e di ricostruzione, che riguardano in primo
luogo i piloni, si hanno soprattutto negli anni Sessanta, ma la sequela di
interventi minori è pressoché ininterrotta
73
.
Vicende simili, anche se su scala comprensibilmente ridotta, caratte-
rizzano la vita del ponte sulla Dora, anch’esso spesso spazzato via da una
piena, o intransitabile, e sostituito da un servizio di traghettamento, co-
me quello che garantisce l’attraversamento della Stura
74
. Gli stessi Tori-
nesi che vivono nelle campagne a settentrione e a oriente della città si la-
mentano delle ricorrenti difficoltà ad attraversare questi corsi d’acqua
75
.
Appare pertanto inutile proseguire un’analisi tanto dettagliata delle
vicende di questi manufatti, ripetitive nella necessità di continui inter-
venti di riparazione. Essi peraltro mettono in luce quali sono i veri pro-
blemi per conservare in efficienza queste infrastrutture fondamentali
per la vita economica torinese: da un lato l’inadeguatezza delle tecniche
costruttive, che conducono all’edificazione di ponti caratterizzati da un
eccessivo numero di appoggi in alveo destinati a ostruire il libero de-
flusso delle acque e a favorire l’accumularsi di detriti; dall’altro l’insuf-
ficienza dell’amministrazione comunale, che, non disponendo di uno
strumento di programmazione e controllo come il bilancio, vive in una
situazione di perenne finanza straordinaria, costretta com’è a inseguire
le necessità di spesa con l’accensione di prestiti e l’imposizione di tri-
buti occasionali e incapace di programmare gli interventi
76
. Un tentati-
71
ASCT, Carte Sciolte, 68, ff. 195
r
-
v
(31 maggio 1437), 204
v
-205
r
(9 agosto 1437).
72
ASCT, Carte Sciolte, n. 2252: il ponte necessita di riparazioni «propter magnas inunden-
cias aquarum [...] et dicti pontis vetustatem»; il Carra deve tenere «pillasque et columpna [...] di-
sboscatos et expedictas ab omnibus arboribus et boscho»;
Ordinati
, 69, f. 30
r
(3 maggio 1438).
73
I lavori effettuati negli anni Sessanta sono particolarmente ben documentati: ASCT, Coll.
V, n. 1141 (
Liber racionum comunitatis Taurini
), ff. 3
v
-331
v passim
.
74
Cfr. ad esempio ASCT,
Ordinati
, 56, f. 82
v
(29 maggio 1416); 60, f. 121
r
(25 giugno 1421);
62, ff. 46
v
-47
r
(23 giugno 1423); 65, ff. 104
r
-105
r
(27 luglio 1430); 76, f. 184
r
(25 aprile 1457);
79, ff. 169
r
(10 maggio 1470), 176
r
(12 luglio 1470).
75
ASCT,
Ordinati
, n. 2756: «incole dicte civitatis habitant [...] in finibus dicte civitatis ultra
flumina Durie et Sturie [...] in quibus finibus, distantibus a civitate Taurini per tria bona millia-
ria, dum contingunt inundationes et incrementa aquarum [...] nec non temporibus hyemalis et plu-
viosis sunt aliquando fame perituri».
76
Sulla finanza del comune di Torino cfr.
g. bracco
,
Le finanze del Comune di Torino nel se-
colo
xiv
, in
Torino e i suoi Statuti nella seconda metà del Trecento
, Torino 1981, pp. 49-55, nonché
il contributo dello stesso
g. bracco
in questo stesso capitolo,
Problemi vecchi e nuovi della finanza
comunale
, pp. 725-43.