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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
razioni più complesse. Talora tuttavia nella documentazione coeva è pos-
sibile una certa confusione tra chirurghi e barbieri, così come non man-
cano casi di medici-chirurghi, a dimostrazione della difficoltà di classi-
ficare con precisione le varie figure di terapeuti. In ogni caso il divario
tra le retribuzioni dei medici e quelle dei chirurghi riflette – com’è no-
to – la differenza di formazione professionale, ma anche il dislivello so-
ciale e di prestigio tra i due gruppi
94
.
La sorveglianza dell’attività farmaceutica, i cui praticanti non esita-
vano a dispensare anche consigli medici a buon mercato, riguardava so-
prattutto il problema dell’igiene, delle frodi e dello smercio di sostanze
pericolose, come purganti, narcotici o veleni: non a caso gli statuti ge-
nerali di Amedeo VIII, mentre ricordavano agli apotecari dei domini sa-
baudi il divieto di adulterare semplici e composti medicinali, impone-
vano loro l’obbligo di attenersi alle indicazioni mediche e di accertare
l’uso cui erano destinati i prodotti tossici, registrando nome e cognome
del cliente e di almeno tre testimoni fededegni, oltre alla data della ven-
dita
95
. Il problema degli abusi che continuavano a verificarsi sia nell’at-
tività farmaceutica sia nell’arte di Ippocrate indusse il duca Carlo II di
Savoia ad emanare nel 1532 alcuni specifici articoli di legge, affidando
a due commissari medici l’incarico di farli osservare: fra l’altro erano
previste ispezioni alle botteghe con il sequestro dei medicamenti even-
tualmente non conformi, mentre si ribadiva il principio che gli speziali
avrebbero dovuto agire come semplici esecutori, essendo loro vietato
smerciare qualsiasi preparato terapeutico senza ricetta medica
96
.
Le c r i s i ep i demi che .
Tra
xv
e
xvi
secolo varie ondate epidemiche travagliarono la città, sus-
seguendosi ad un ritmo incalzante e protraendosi talora per alcuni anni,
con scansioni che rispecchiano in modo abbastanza evidente l’andamen-
to delle crisi epidemiche attestate a livello italiano, anzi europeo
97
. Come
è noto, risulta difficile individuare la natura e le caratteristiche precise di
ogni singola crisi epidemica, tanto più che il termine
pestis
assume una va-
94
ead
.,
La pubblica assistenza medica
cit., p. 1155.
95
Decreta Sabaudiae Ducalia
cit., f. 127
r
, «De apothecariis», ed. anastatica pp. 135-36; cfr.
naso
,
Medici e strutture sanitarie
cit., pp. 142-46.
96
AST, Corte, PD, 138, ff. 187
v
-188
v
(15 aprile 1532).
97
a. barbero
,
Una fonte per la demografia torinese del basso medioevo: l’elenco dei membri del
Consiglio di Credenza
, in «BSBS»,
lxxxvii
(1989), pp. 221 sgg. Sui principali cicli epidemici, con
particolare riferimento alla realtà italiana, cfr.
l. del panta
,
Le epidemie nella storia demografica
italiana (secoli
xiv
-
xix
)
, Torino 1980, specialmente pp. 122-25.