

dei loro inventori e sostenitori – cosa che altri ha già tentato di chiari-
re non senza difficoltà
28
. A noi interessa invece mettere in rilievo come
con queste leggende siamo all’eziologia del culto della Consolazione, ov-
vero siamo in un momento nel quale il culto mariano torinese necessita
di una mitologia fondante in funzione di un incremento devozionale: in-
cremento devozionale che sembra pure attestato dalla dotazione, dopo
la metà del Quattrocento, di una nuova immagine della Madonna della
Consolazione, a quanto pare ispirata a un esemplare romano
29
.
D’altronde, alla metà del Quattrocento è da riferire un altro «avve-
nimento» da porsi sulla scia dei cosiddetti miracoli eucaristici che si
diffondono qua e là nell’Occidente cristiano durante il
xiv
e
xv
seco-
lo
30
: avvenimento che, per altro verso, confermerebbe il mito di Torino
in quanto «città del Santissimo Sacramento e della Consolata»
31
. Il fat-
to miracoloso sembra riguardare una particola eucaristica sottratta da
mani sacrileghe in Exilles e trasportata in Torino, dove si sarebbe fer-
mata per intercessione della Madonna e sarebbe stata scoperta in modo
miracoloso, appunto
32
. Insomma il culto dell’accoppiata Maria/Gesù, già
presente nel Trecento, nel Quattrocento si arricchisce di elementi ca-
paci di consolidarlo a ogni livello sociale. A questo punto viene sponta-
neo chiedersi quale fine abbia fatto il culto di san Giovanni Battista.
Esso ovviamente prosegue in virtù del patronato cittadino attribuito al
«santo», mantenendo il momento forte nella processione dei ceri, come
attestano, tra l’altro, i documenti del
dossier
raccolto da Luca Varetto
33
:
momento che ancora e sempre rappresentava l’occasione rituale per ren-
dere evidenti, per far sì che si riconoscessero pubblicamente stratifica-
zioni sociali ed egemonie politiche
34
.
Molti dunque sono gli elementi sociali e folclorici che si intrecciano
nei culti e nelle devozioni della Torino quattrocentesca: elementi, non
di meno, politici e, persino, ideologici. A tal riguardo assai espressivo è
Le istituzioni ecclesiastiche e la vita religiosa
775
28
Ibid.
, pp. 45-63.
29
Cfr.
a. griseri
,
La Consolata a Torino: un santuario nella città
, in
Gli ex voto della Consola-
ta. Storia di grazie e devozione nel santuario torinese
, Torino 1982, p. 18;
ead
.,
Tradizione e realtà sto-
rica: una nuova ipotesi per l’immagine della Consolata
,
ibid
., pp. 23 sg.
30
Sulla tradizione dei culti e miracoli eucaristici cfr.
a. benvenuti papi
, «
In castro poeniten-
tiae». Santità e società femminile nell’Italia medievale
, Roma 1990, pp. 151-53, con relativa biblio-
grafia.
31
franchetti
,
Storia della Consolata
cit., p. 176.
32
Cfr.
f. cognasso
,
La tradizione storica del miracolo di Torino del 1453
, in «BSBS»,
li
(1953),
pp. 157-64.
33
Cfr.
l. varetto
,
Il paesaggio urbano di Torino nelle fonti documentarie (secoli
xiv-xvi
)
, in
comba
e
roccia
(a cura di),
Torino fra Medioevo e Rinascimento
cit., pp. 384-88.
34
Cfr.
comba
,
Lo spazio vissuto
cit., pp. 33-35;
a. barbero
,
La violenza organizzata. L’Abba-
zia degli Stolti a Torino fra Quattro e Cinquecento
, in «BSBS»,
lxxxviii
(1990), pp. 411 sgg.