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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)

un documento di Iolanda di Francia, duchessa di Savoia, redatto in Ver-

celli e datato 16 febbraio 1473

35

. La vedova di Amedeo IX – che, come

noto, era morto in quella stessa città circa un anno prima, il 30 marzo

1472 – vi enuncia con lucidità una sorta di ideologia della «vocazione-

divina-al-potere» della «très noble Maison de Savoye»:

Pour ce que scavons parfaitement que tous les royaulmes, duchés, principautés

s’augmentent, durent et sont entretenues, tant comme il plait a Dieu et non au-

trement, et que pour sa pitié et miséricordie a permis longtems régner et en gran-

de prosperité cette très noble Maison de Savoye

36

.

Nel grande disegno divino che determina il destino e la fortuna del-

le forme di dominio sugli uomini – ai quali partecipano ovviamente i

Savoia –, la duchessa Iolanda fa entrare i culti di Maria Vergine e san

Giovanni Battista come mediatori di «grazie» presso il «Re dei re» e

come protettori di tutto lo «stato» sabaudo e dei numerosi figli della

duchessa. A tal fine Iolanda ordina una serie di celebrazioni liturgiche

che d’allora in poi dovranno avvenire – secondo modalità già previste

nelle chiese cattedrali di Ginevra e di Losanna – in Nostra Signora del-

la Consolazione e nella chiesa cattedrale di Torino, impegnando il ve-

scovo di Torino, Giovanni di Compeys, a far rispettare le sue volontà.

I culti «torinesi» della Regina dei cieli e di san Giovanni Battista sono

dunque fatti propri dalla dinastia sabauda, la quale sembra, però, mag-

giormente propensa al collegamento religioso con la Madonna della Con-

solazione: se è vero che già sul finire del Quattrocento si diffonde una

iconografia specificatamente incentrata sul binomio Madonna della Con-

solazione / Amedeo IX

37

. Invero, della santità di Amedeo IX sappiamo

ben poco non solo per carenza di studi, ma anche perché essa emerge

lentamente sin ad affermarsi sul piano canonico nel tardo Seicento in

una situazione così lontana e diversa da quella di due secoli prima. Ele-

mento di continuità sarà la «santificazione» di una figura di principe

da proporre come modello di principe cristiano per altri principi attra-

verso la mediazione di due personaggi di non poco peso quali France-

sco di Sales e Roberto Bellarmino

38

. A livello religioso, ovvero dell’ideo-

logia religiosa, Torino non ha identità autonoma: contano soprattutto

i principi di casa Savoia e, ovviamente, la loro dominazione.

35

franchetti

,

Storia della Consolata

cit., pp. 184-86.

36

Ibid

., p. 184.

37

Ibid

., p. 180.

38

Cfr. le indicazioni e la bibliografia in

m. salsano

,

sub voce

«Amedeo IX, duca di Savoia,

beato», in

Bibliotheca sanctorum

, I, Roma 1961, coll. 1001 sg., e in

f. cognasso

,

sub voce

«Ame-

deo IX, duca di Savoia», in DBI, II, pp. 753-55.