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Non esistendo studi esaustivi al riguardo, dobbiamo limitarci a pro-

porre alcune riflessioni che riteniamo non peregrine, seppur formulate

sulla base di una scarna documentazione. È a tutti noto che le circo-

scrizioni territoriali della Chiesa di norma sono assai conservative, do-

tate di notevole staticità: le novità sono da considerare sempre fatti ec-

cezionali, non realizzabili senza complesse operazioni presso la curia pa-

pale

54

. Nella regione subalpina le antiche sedi episcopali e i loro distretti

diocesani erano perdurati immutati sin al

xii

secolo, quando era stata

istituita la chiesa vescovile nella nuova città di Alessandria

55

. Nel

xiii

se-

colo non troviamo alcun cambiamento, mentre nel tardo Trecento sor-

ge la diocesi di Mondovì

56

e negli anni Settanta del secolo successivo

quella di Casale Monferrato

57

. L’esteso territorio del distretto episco-

pale di Torino non era mai stato eroso o intaccato: cosa che invece av-

verrà con l’istituzione della diocesi di Saluzzo nel 1511

58

. È questo il fat-

to decisivo che spinge alla costituzione dell’arcidiocesi di Torino, anche

se non è escluso – ma occorreranno ricerche specifiche in proposito –

che a tale decisione non sia estranea la presenza «dinastica» dei poten-

ti della Rovere sulla cattedra torinese da più di vent’anni.

Si badi che la diocesi di Saluzzo nasceva per decisione di Giulio II

in una situazione politico-militare assai complessa a livello locale e so-

vrallocale: il papa aveva risposto in modo positivo alle sollecitazioni di

Margherita di Foix che allora, in qualità di reggente, stava proseguen-

do nell’ardua politica di salvaguardia e irrobustimento del piccolo mar-

chesato di Saluzzo. La nuova diocesi nasceva stabilendo uno speciale le-

game con la sede pontificia, esentata dalla giurisdizione di qualsiasi me-

Le istituzioni ecclesiastiche e la vita religiosa

785

54

Cfr., in generale,

g. picasso

,

Erezione, traslazione, unione di diocesi di Italia (sec.

xiv-xvi

)

, in

g. de sandre gasparini

,

a. rigon

,

f. trolese

e

g. m. varanini

(a cura di),

Vescovi e diocesi in Ita-

lia dal

xiv

alla metà del

xvi

secolo

(Atti del VII Convegno di storia della Chiesa in Italia, Brescia

21-25 settembre 1987), II, Roma 1990, pp. 661-73.

55

Cfr.

g. fiaschini

,

La fondazione della diocesi di Alessandria ed i contrasti con i vescovi acque-

si

, in

Popolo e stato in Italia nell’età di Federico Barbarossa. Alessandria e la Lega lombarda

(Relazio-

ni e comunicazioni al XXXIII Congresso storico subalpino, Alessandria 6-9 ottobre 1968), Tori-

no 1970, pp. 495-512;

v. polonio

,

La diocesi di Alessandria e l’ordinamento ecclesiastico preesisten-

te

,

ibid

., pp. 563-76.

56

Cfr.

g. grassi

,

Memorie storiche della chiesa vescovile di Monteregale in Piemonte dall’erezio-

ne del vescovato sino a’ nostri tempi

, II, Torino 1789, p. 162;

g. comino

e

n. vassallo

(a cura di),

1388-1988: Mondovì città e diocesi

, Mondovì 1988.

57

Cfr.

a. a. settia

,

«Fare Casale città»: prestigio principesco e ambizioni familiari nella nascita

di una diocesi tardomedievale

, in

de sandre gasparini

,

rigon

,

trolese

e

varanini

(a cura di),

Ve-

scovi e diocesi

cit., II, pp. 675-715 [poi col titolo

Da pieve a cattedrale: la «promozione» di Casale a

città

, in

id

.,

Chiese, strade e fortezze nell’Italia medievale

, Roma 1991, pp. 349-89].

58

Cfr.

e. dao

,

La chiesa nel Saluzzese fino alla costituzione della diocesi di Saluzzo (1511)

, Sa-

luzzo 1965, pp. 265-73. Sulla nascita della diocesi di Saluzzo sto da tempo lavorando e spero di

pubblicare al più presto uno studio.