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Parte seconda La preminenza sulle comunità del Piemonte (1418-1536)
ducibile, che avrebbe dato i suoi frutti nell’incontro con la Riforma pro-
testante
83
e avrebbe proiettato in ambito europeo la propria voce invo-
cante il diritto di esistere, indipendentemente da Torino o, meglio, con-
tro quei poteri che anche attraverso Torino volevano imporle di tacere.
(
g. g. m.
)
2.
Claudio di Seyssel e il rinnovamento della Chiesa torinese (1517-20).
Claudio di Seyssel, nobile di origini savoiarde, dopo gli studi e l’in-
segnamento del diritto all’università di Torino, aveva ricoperto uffici e
legazioni presso la corte di Luigi XII e si era dedicato alla traduzione in
francese e alla pubblicazione di opere di classici latini e greci. Quale am-
basciatore del re fu presente al concilio Lateranense V per il concorda-
to della Francia con la Chiesa di Roma. Era, infine, approdato all’ori-
ginaria Savoia e in Piemonte, presso il duca Carlo II che molto stima-
va. Eletto,
non invitus
, nel 1517 arcivescovo di Torino, divenne fidato
consigliere del sovrano e trascorse gli ultimi suoi anni nel ruolo di ve-
scovo, pastore d’anime, al tempo della Chiesa del Lateranense V, tra
preriforma, secondo una obsoleta definizione, avvio della protesta lu-
terana ed evangelismo.
Dal 1509, ma, ufficialmente, solo dal 1511, fu vescovo di Marsiglia,
sede che mutò con quella di Torino, retta dal cardinal Innocenzo Cibo,
nel 1517. Tra il 1509 ed il 1511, anche in seguito alla morte del cardi-
nale Giorgio d’Amboise suo protettore, si era vociferato di un ritiro dal-
la vita attiva, almeno così scrive Alberto Caviglia, sull’esempio del pa-
dre, che da maresciallo di Savoia si era ritirato a vita religiosa nel con-
vento di La Baume
84
. La progressiva coscienza della corruzione del mondo
83
Ibid
., pp. 33-35, 51-54, 65-67, 131-36.
84
Per una bibliografia generale su Claudio di Seyssel, cfr.:
a. caviglia
,
Claudio di Seyssel
(1450-1520). La vita nella storia de’ suoi tempi
, «Miscellanea di Storia Italiana», serie III,
xxiii
(1928);
c. de seyssel
,
La monarchie de France et deux autres fragments politiques
, cura e introdu-
zione di J. Poujol, Paris 1961;
d. bertetto
,
Claudio di Seyssel et il «Tractatus de triplici statu viato-
ris». Un maestro di vita spirituale e pastorale all’inizio del ’500
, in «Salesianum»,
v
(1943), pp. 116-
156;
p. broutin
,
L’évêque dans la tradition pastorale du
xvi
e
siècle
, Bruxelles 1953;
r. cegna
,
Il
«Tractatus de divina providentia» di Claudio di Seyssel
, in «Rivista di storia e di letteratura reli-
giosa»,
i
(1965), pp. 100-16;
j. p. massaut
,
Josse Clichtove, l’humanisme et la réforme du clergé
,
Paris 1968, I, pp. 398-406, II, pp. 47-57;
g. mombello
,
Claude de Seyssel: un esprit modéré au ser-
vice de l’expansion française
, in
Culture et pouvoir au temps de l’Humanisme et de la Renaissance
(Ac-
tes du Congrès Marguerite de Savoie - Annecy, Chambéry-Turin 29 avril - 4 mai 1974), Genève-
Paris 1978, pp. 71-119 (con ampia bibliografia);
cegna
,
Fede ed etica valdese
cit., pp. 76-116;
m.
fois
,
Vescovo e chiesa locale nel pensiero ecclesiologico
, in
sandre gasparini
,
rigon
,
trolese
e
va-
ranini
(a cura di),
Vescovi e diocesi
cit., I, pp. 27-81. Inoltre:
a. prosperi
,
La figura del vescovo