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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

che: «in ultimo fine ad Bicocham»; una di esse era la «Bicocha Pelleri-

ne» da cui prendeva origine la roggia detta «Fossatum longum»

192

. Si

trattava probabilmente di torri di vedetta in muratura, come lascia in-

tendere la disposizione di costruire una «torreta sive bicocha» di calce

e mattoni alta 2 trabucchi (circa 6 metri), presa alla fine del

xiv

secolo

per il

casale

di Vialba

193

. Era però chiamato «bicocca» anche un sempli-

ce posto di vedetta allestito sopra un pioppo nella regione di Vanchiglia,

nel sito indicato perciò come «Ad alberam vaite»

194

. Venivano inoltre

sfruttati a tale scopo, la torre dell’ospedale di Pozzo Strada e la torre di

Mischie, cioè edifici costruiti per la difesa ravvicinata di singoli inse-

diamenti o anche per tutt’altra ragione, come il campanile di Santa Ma-

ria di Stura, e non stupisce quindi che lo stesso accadesse, occasional-

mente, per le torrette di cui erano dotati il castello di Lucento e gli «ai-

rali» di Vialba e del Cravino

195

.

L’ a r ea co l l i na r e .

Villaggi scomparsi.

In netto contrasto con la pianura distesa a sinistra del Po, la porzio-

ne di territorio collinare sulla destra del fiume era ricca di insediamen-

ti umani già nell’antichità e nell’alto medioevo

196

; la documentazione

scritta dell’

xi-xiii

secolo ci fa conoscere le

ville

di

Padisium

,

Arsitie

(poi

San Vito),

Salex

,

Miscle

,

Monasterolium

, il

vicus

di

Malavasium Superio-

re

(detto in seguito

villa S. Martini

), cui corrispondeva a quota più bas-

sa un

Malavasium Mezanum

e, probabilmente, un

Malavasium Inferiore

;

meglio attestato degli altri era infine il

vicus

o

villa Saxiarum

. Né questi

erano i soli piccoli villaggi che si affacciavano dai poggi inerpicati sul

versante padano della collina torinese: per quanto menzionati una sola

volta, e quindi di non facile collocazione sul terreno, conosciamo anche

192

Si vedano rispettivamente: ASCT, Pust. 1349, c. 73

r

; Marm. 1349, c. 60

r

; Nuova 1415,

c. 1

v

.

193

barbero

,

Un’oligarchia urbana

cit

.

, pp. 100-1. Cfr. anche sopra, p. 67, testo corrisponden-

te alla nota 174.

194

p. carmine

,

Accertamenti demografici nel comune di Torino fra il Trecento e il Quattrocento

,

2 voll., Torino 1978, dattiloscritto presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino (con

trascrizione degli estimi del 1363 e del 1415), I (1363), p. 5;

cibrario

,

Storia di Torino

cit., II, p.

28;

s. benedetto

,

Paesaggio, popolazione e società nella Torino del Quattrocento

, Torino 1983, dat-

tiloscritto presso ASCT, p. 107. Sul termine

bicocha

cfr.

c. nigra

,

Saggio lessicale di basso latino

curiale compilato su estratti di statuti medievali piemontesi

, Torino 1920, pp. 22-23.

195

cibrario

,

Storia di Torino

cit., II, p. 28 e sopra, p. 67, testo relativo alle note 174-75.

196

BSSS, 192, pp. 28-92.