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76

Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

pressi dell’odierno Mongreno

211

, un concessionario di terre della chiesa

di Santa Chiara di Torino, rinnovando nel 1272 vecchi patti colonici,

promette di abitare in quel villaggio «si alii vicini de Monestarolio sta-

rent in Monestarolio»

212

, clausola che parrebbe sottintendere una ten-

denza migratoria già in atto. Era l’epoca, infatti, in cui i comuni di Asti,

Chieri, Torino e Moncalieri si contendevano le vie di comunicazione

collinari. Testimonianza concreta di quella congiuntura particolarmen-

te sfavorevole potrebbero essere le vigne «gerbe et vaste» esistenti pres-

so Salice nel 1285 e la chiesa di San Quinto «rovinata dalle guerre» nel

1288

213

.

Una più generale situazione di disagio delle popolazioni rurali è pe-

raltro rivelata dalle clausole che compaiono nei patti agrari dell’area to-

rinese fra

xiii

e

xiv

secolo: il canone di affitto – si stabilisce – verrà con-

donato nel caso in cui uno stato di guerra prolungato impedisca la colti-

vazione delle terre e quindi la produzione, o se gli abitanti di un villaggio

saranno costretti ad abbandonare «sedimina seu habitationes seu aira-

lia»

214

. La tendenza migratoria, già in atto dunque nei decenni prece-

denti, poté essere accelerata dal generale clima di insicurezza e di reces-

sione che caratterizza, come si sa, buona parte del

xiv

secolo. La vicina

città avrebbe qui assunto il ruolo attrattivo svolto altrove dai minori cen-

tri fortificati che, nel corso del basso medioevo, giunse ovunque a mo-

dificare profondamente i quadri del popolamento rurale viciniore

215

.

Il fenomeno è osservabile con particolare evidenza nell’area di Ri-

voli Torinese là dove, sino al

xiii

secolo, è attestata l’esistenza dei cen-

tri abitati di

Lisignascum

,

Marconada

,

Iuliascum

,

Govone

,

Maiascum

,

Diviliana

,

Deserti

e

Ovorium

, ciascuno provvisto di chiesa e di propri

fines

. Il luogo incastellato di Rivoli, in grande espansione, raggiunge

presto le dimensioni di

burgus

esercitando una forte attrazione su pic-

coli villaggi contermini: già nell’ultimo decennio del

xiii

secolo

Maia-

211

La collocazione è desumibile dalla coerenza del «rivus de Monestarolio» con la regione di

Fenestrelle (BSSS, 106, p. 122, doc. 68, 21 maggio 1264), cui si aggiunga ASCT, Marm. 1349:

Francesco Baracco denuncia boschi «ultra Padum in Montegrello, Monesterolio et Scandoleto»,

da considerare quindi luoghi contigui.

212

BSSS, 44, p. 309, doc. 23A (22 marzo 1272).

213

Rispettivamente: BSSS, 69/3, p. 194, doc. 76 (20 ottobre 1265); BSSS, 106, p. 167, doc.

85 (24 novembre 1288). Per le guerre in questione cfr.

t. rossi

e

f. gabotto

,

Storia di Torino

, I.

Fino al 1280

, Pinerolo 1914 (BSSS, 82), pp. 284-340.

214

Rispettivamente: BSSS, 67/3, p. 132, doc. 4 (31 marzo 1266, Cavallermaggiore); p. 201,

doc. 66 (8 aprile 1270, Cavallermaggiore); p. 180, doc. 47 (31 ottobre 1271, Grugliasco); p. 230,

doc. 94 (10 novembre 1283, Druento); BSSS, 36, p. 354, doc. 321 (30 agosto 1293, Druento); BS-

SS, 187, p. 98, doc. 71 (23 luglio 1310, Gonzole).

215

Cfr. in generale

a. a. settia

,

«Villam circa castrum restringere»: migrazioni e accentramento

di abitati sulla collina torinese nel basso medioevo

, in «Quaderni storici»,

xxiv

(1973), pp. 905-42.