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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

la

villa

ivi esistente

203

. Il fatto che i villaggi fossero dotati di chiesa, di

fossato difensivo e di proprio territorio, lascia intendere che i loro abi-

tanti fossero anche organizzati in comunità rurali pur rimanendo, per

molteplici ragioni, legati in modo assai stretto alla città. Per questo, al

contrario di quanto abbiamo osservato sul Sangone, nessun castello era

sorto a loro protezione e dobbiamo perciò ritenere che, nei momenti di

maggiore insicurezza, la popolazione collinare cercasse normalmente ri-

fugio tra le mura urbane. L’insieme di tali condizioni spiega il venir me-

no dei piccoli centri abitati fra

xiii

e

xiv

secolo, benché non sia possi-

bile stabilire con chiarezza tempi e modi nei quali il fenomeno si veri-

ficò, né il grado di spopolamento allora raggiunto.

I fratelli Borgese consegnando il 30 novembre 1302 i beni mobili e

immobili da loro posseduti in Torino e nel territorio, denunciano ripe-

tutamente terre poste oltre il Po nei luoghi «ubi dicitur Simberga» e so-

prattutto «in Salice» e «in territorio de Salice»; fra questi ultimi vi è

anzi una vigna coerente al «cimiterius ecclesie S. Iacobi de Salice»

204

,

ma nessun riferimento viene fatto alla

villa

che esisteva in quel luogo

nel secondo decennio del secolo precedente. Situazioni analoghe si ri-

scontrano poi regolarmente negli estimi torinesi del basso medioevo nei

quali i nomi di tutti gli antichi villaggi sopravvivono come località cata-

stali senza che fra i registranti figuri mai nessuno che lì abbia la sua abi-

tazione, né che, fra i beni denunciati, compaiano edifici di qualunque

genere esistenti nell’area collinare.

A giustificare tale situazione potrebbe essere chiamata in causa la di-

versità delle fonti utilizzate: agli atti notarili, prevalentemente riferiti a

enti ecclesiastici, disponibili nel

xiii

secolo, subentrano infatti gli esti-

mi catastali che escludono, in generale, proprio quei beni ecclesiastici

prima in evidenza. Essi compaiono nondimeno puntualmente indicati

nelle coerenze, dalle quali è quindi possibile ricavare, per così dire, un

estimo «in negativo»: nemmeno i dati così rilevati sono però tali da mo-

dificare il quadro generale fornito dalle centinaia di denunce, comprese

in numerosi estimi per il periodo di oltre un secolo. Si deve quindi esclu-

dere che esso sia semplicemente frutto del caso: mai più si riscontra l’uso

di designare le terre con le espressioni «desuper villa», «subtus villa» o

simili, che erano correnti nel

xiii

secolo, per quanto non manchi qual-

che rara e ambigua indicazione come «subter Monestayrolium»,

retro

,

203

Rispettivamente:

palazzetti

,

La chiesa di San Benedetto

cit., p. 45, doc. 25 (9 novembre

1206); BSSS, 36, p. 255, doc. 240 (4 agosto 1241); BSSS, 44, p. 309, doc. 23A (22 marzo 1272).

204

f. cognasso

,

Il patrimonio di un giurista torinese al principio del ‘300

, in «BSBS»,

lxi

(1963),

pp. 101-4.