

Torino eroica
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staccavano altre a destra e a sinistra, dando così la possibilità di
minare qualunque punto del terreno circostante alle fortificazioni.
Contro una piazza munita in tal guisa, i minatori degli assedianti
dovevano compiere un doppio ufficio, rendere nulle le mine avver–
sarie, e poi minare alla lor volta le fortificazioni per aprirvi una
breccia. Si dettero a scavar pozzi, e a una certa profondità raggiunsero
le gallerie di difesa, che tentarono di riempire di terra o inondare
di acqua. Si venne così a combattere una lotta sotterranea, allume
delle fiaccole, altrettanto strana quanto dura.
I minatori avversari si incontravano nei sotterranei e venivano
alle mani; le mine erano dalle contromine distrutte.
, Una di queste singolarissime fazioni
è
narrata così dall'autore
del Diario dell' assedio, sotto la data del 13 al
j
4 agosto.
«
I nemici si erano approssimati alla galleria che stava di fronte
all'angolo della mezzaluna ed erano per isfondarla.
Il nostro minatore alluma il petardo dove ode il rumor dei pic–
coni:
il
minatore francese ne è morto. Ma rimaneva aperta una larga
spaccatura, per la quale i nemici calarono
.con
una corda un loro
granatiere. Appena se ne vide comparire il busto, un colpo di pistola
lo uccide. Il dispetto e la rabbia aizzano i Francesi; mandano ingiurie
e bestemmie. I nostri ammantano sacchi di lana a guisa di parapetto.
Discende un'altra vittima e vi trova anch'essa la morte.
Quattro erano i granatieri francesi guidati dal minatore; due eran
già: morti; i due rimasti stanno perplessi; l'onore li sospinge,
il
timore
li trattiene. L'uno dice: - Avresti cuore di gettarti in quell 'antro
~
–
cui l'altro risponde: - E chi oserebbe dir ch'io temo: - qua vino,
e son pronto.' Beve, discende,
'è
ucciso. Giungono altri granatieri; pare
che vertiginosa ebbrezza di coraggio disperato gli trascini; scende
un quarto e come gli altri finisce. Infine calano un uomo corazzato
da capo a piedi; questi, quasi scudo, fa che altri parecchi abbiano
sicuro il varco. Sono entrati; cominciano gli spari delle pistole, dei
fucili e delle granate nella spaventosa caverna. Avrebbe a lungo
durato l'abbattimento, ma il fumo, il ' fetore, le tenebre domarono il
furore. I nostri si ritirarono e con essi il minatore, ma non prima
di aver accesa la miccia ai due fornelli. Scoppiano e 'l'orribile fra–
stuono dà segno che un orrendo macello è colà dentro seguito
»,
L'assalto generale che il La Feuillade aveva stabilito di dare il
giorno dedicato a S. Luigi di Francia, giorno nel quale sperava di
cantare
il
Te Deum.
nella cappella del Ss. Sudario, era stato riman–
dato per la notte dal 26 al 27 agosto.