Table of Contents Table of Contents
Previous Page  102 / 300 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 102 / 300 Next Page
Page Background

390

Capitolo

VI.

A queste defezioni si provvide con le milizie cittadine, ordinate

su otto battaglioni e con un reggimento di

«

suburbane

».

Era così vivo lo spirito patriottico che animava queste milizie

civiche, che si dolevano di non essere esposte agli stessi rischi e

pericoli che correvano i soldati regolari. Per soddisfare il desiderio

di quei benemeriti, il Dau

ll

affidò loro, ai 7 d'agosto, la custodia

.della strada coperta, che .ricorreva alle falde del poggio dei Cappuc–

cini,

~

dal

a

dello stesso mese in poi le impiegò, mescolate con

le

tr~ppe

stanziali, .alla guardia dei forti della collina.

Ai quindici d'agosto la Città era ancora in condizione di resistere;

ma i segni dell'esaurimento cominciavano a farsi visibili, e se ' un

provvido soccorso non fosse presto venuto. .in tempo non lontano .

si prospettava inesorabile la capitolazione. Cercavano perciò di con–

fortarsi a vicenda.

Ant Tirin u je In bel giardin

Lu re di Fransa u j vol In gran ben.

Oh se al pudeis aveile paganda i mei dinèe,

Vurreiva che u generai di Fransa u fissa u giardinèe.

Ant culi jardin u j è di bei lim ùn,

U j' è d'limun e ancora di sitrun.

Fasinda li limunadi

l'é

rivà li fantassin;

Lisuldai de la Sfuijada son restai sutta Tirin.

Fèvi curage, Piemunteis, vui atir Piemunteis!

Battiruma li Spagnoi e isti bugher di Franseis.

Un

ultimo sforzo

esorta Vittorio Amedeo, se manca la polvere,

si combatta ad arma bianca; ma che Torino resista. '

Un

ultimo sforzo

chiede alla sua volta il La Feuillade, e Torino

cadrà. Lo aveva promesso al Re, e ogni promessa

è

debito. Lebat–

terie francesi raddoppiano, triplicano la loro attività infernale, mentre

affievoliscono e rallentano quelle della piazza.

I forti cominciano a rovinare nonostante il valore dei difensori,

che corrono, col sacrifizio di molte vite, a ripararne i danni.

La lotta accennava ormai a volgere in favore degli assedianti,

quando, a rialzare gli animi e . ravvivare le speranze dei Torinesi,

intervenne l'opera efficace delle mine.

.

Torino possedeva un doppio sistema di gallerie atte ad essere

minate, scavate l'una sotto l'altra e munite di volte in muratura.

Partivano dalla Cittadella come i raggi d'una stella e s'avanzavano

verso la campagna. La prime erano profonde sette od otto metri, le

altre raggiungevano la profondità di quattordici metri, e comunicavano

fra di loro per mezzo di scale e di pozzi. Dalle gallerie principali si