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Capitolo
VI.
E pur le fomne stavo ferme;
l ne parlo pà dentr le caserme
Ma ent i post, dove pi fort
Havio da fè i Beccamort,
Senza mai posè la zappa,
O purcambiè de tappa
E compagnia dj soldà,
Onde i fransceis ammirà
A disio:
«
voilà de femmes capables
«
De (aire la guerre aux Diables,
«
Puis qu'elles n'ont pas guerres
«
A craindre des bales, et des pierres
»,
Persino i fanciulli dell'Ospizio di Carità, impiegati ai trasporti di
terra
«
camminavano in piccole squadre
»,
dice il Botta, parafrasando
le più semplici parole del Tarizzo,
«
col riso sulle labbra a lavorare
attorno le opere sotterranee delle mine, ove, se accadeva che taluno ne
rimanesse estinto sotto le rovine, tratto ne fuori con molto stento
il
pic–
colo cadavere, se lo caricavano sulle spalle e lo portavano sotto gli
occhi del pubblico a seppellire tra quelle stesse mura donde poc'anzi
era partito
»,
-
Bellissimo esempio dette pure il clero, che teneva aperte le chiese
per accogliere e medicare tosto i feriti; onde non sappiamo dove il
Cibrario abbia attinto la notizia che dà nelle sue
Memorie cronolo–
giche e genealogiche di Storia nazionale
«
che
il
clero impaurito sup–
plicasse il Duca di cedere alla necessità, e che q'ttesti esortandolo a
pregare perchè Dio
protegges~e
le sue armi impugnate per una causa
. giusta gli oietoese ogni timido consiglio
»,
Tutte le attestazioni del tempo concordano nell'esaltare la pietà
del clero torinese, che poteva specchiarsi nella nobile condotta del
suo Vescovo, Monsignor Michele Antonio Vibò, e nello spirito di
carità di Sebastiano Valfrè (1).
.
questi, prete di candore e semplicità meravigliosa, di molta sagacia
e dottrina, popolarissimo in tutte le classi della cittadinanza, confes–
sore, consigliere, amico di tutti, censore di tutti, compreso il Duca,
era sempre attorno alle carceri, agli ospedali a confortare, assistere,
istruire sventurati o negletti, a scovare miserie, distribuendo elemo–
sine ai poveri.
Fra gli Ordini religiosi si segnalarono i padri Teresiani che accorre–
vano alle
trinc~e,
e presi i feriti sulle spalle, li trasportavano agli ospedali.
(1) Nacque in Verduno (Alba) nel 1629. Morì a Torino
il
30 gennaio 1710 e fu
sepolto nella Chiesa di S. Filippo.
.