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386

Capitolo

VI.

E pur le fomne stavo ferme;

l ne parlo pà dentr le caserme

Ma ent i post, dove pi fort

Havio da fè i Beccamort,

Senza mai posè la zappa,

O purcambiè de tappa

E compagnia dj soldà,

Onde i fransceis ammirà

A disio:

«

voilà de femmes capables

«

De (aire la guerre aux Diables,

«

Puis qu'elles n'ont pas guerres

«

A craindre des bales, et des pierres

»,

Persino i fanciulli dell'Ospizio di Carità, impiegati ai trasporti di

terra

«

camminavano in piccole squadre

»,

dice il Botta, parafrasando

le più semplici parole del Tarizzo,

«

col riso sulle labbra a lavorare

attorno le opere sotterranee delle mine, ove, se accadeva che taluno ne

rimanesse estinto sotto le rovine, tratto ne fuori con molto stento

il

pic–

colo cadavere, se lo caricavano sulle spalle e lo portavano sotto gli

occhi del pubblico a seppellire tra quelle stesse mura donde poc'anzi

era partito

»,

-

Bellissimo esempio dette pure il clero, che teneva aperte le chiese

per accogliere e medicare tosto i feriti; onde non sappiamo dove il

Cibrario abbia attinto la notizia che dà nelle sue

Memorie cronolo–

giche e genealogiche di Storia nazionale

«

che

il

clero impaurito sup–

plicasse il Duca di cedere alla necessità, e che q'ttesti esortandolo a

pregare perchè Dio

protegges~e

le sue armi impugnate per una causa

. giusta gli oietoese ogni timido consiglio

»,

Tutte le attestazioni del tempo concordano nell'esaltare la pietà

del clero torinese, che poteva specchiarsi nella nobile condotta del

suo Vescovo, Monsignor Michele Antonio Vibò, e nello spirito di

carità di Sebastiano Valfrè (1).

.

questi, prete di candore e semplicità meravigliosa, di molta sagacia

e dottrina, popolarissimo in tutte le classi della cittadinanza, confes–

sore, consigliere, amico di tutti, censore di tutti, compreso il Duca,

era sempre attorno alle carceri, agli ospedali a confortare, assistere,

istruire sventurati o negletti, a scovare miserie, distribuendo elemo–

sine ai poveri.

Fra gli Ordini religiosi si segnalarono i padri Teresiani che accorre–

vano alle

trinc~e,

e presi i feriti sulle spalle, li trasportavano agli ospedali.

(1) Nacque in Verduno (Alba) nel 1629. Morì a Torino

il

30 gennaio 1710 e fu

sepolto nella Chiesa di S. Filippo.

.