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Capitolo VI.
Tutta la cavalleria marcerà dietro la fanteria e l'appoggerà senza
indugio nel caso che si disordinasse, e in caso di vittoria caricherà
il
nemico colla fanteria perchè non si possa più riannodare
».
Con queste istruzioni la mattina del sette le avanguardie presero
contatto col nemico; ma la colonna di sinistra comandata dal Principe
di Wiirtemberg, nella cui punta estrema stavano i Prussiani col va–
loroso Principe d'Anhalt, come quella che aveva meno strada da
percorrere e terreno meno ineguale, si recò arditamente troppo
avanti, cosicchè, accolta da un nutrito fuoco di mitraglia, dovette
retrocedere, aspettando che anche il centro col Generale Rhebinder,
e la destra guidata dal Principe di Sassonia-Gotha entrassero in
azione. Verso le 10 e mezzo la battaglia si accese su tutta la linea
e per gran tempo ondeggiò incerta.
Eugenio (fig. 99) (1) e Vittorio Amedeo correvano dappertutto ad
animare con la loro presenza le schiere, mentre, con pari fermezza,
resistevano i Francesi. Il Duca di Savoia frattanto, avvertito .che verso
la foce della Stura una lingua di terra ghiaiosa era custodita da deboli
forze e si poteva facilmente sforzare, corre a quella volta con 4 squa–
droni di ussari e alcune compagnie di granatieri, gettandosi, inaspet–
tato, sul fianco e sulle spalle del nemico, mentre il Principe d'Anhalt
lo carica di fronte.
All'urto impetuoso balenano i Francesi, eppoi, scompigliati, ripa–
rano dentro le trincee. Pericolo grave corsero in quel momento anche i
nostri. La dislocazione di forze compiuta dal Duca, aveva aperto un
largo intervallo fra le schiere Austro-Sabaude, tantochè la cavalleria
fran cese, che era assai numerosa, avrebbe potuto penetrare nel mezzo
e compromett ere le sorti della giornata.
Si accorge del pericolo
il
Principe Eugenio, e tosto fa occupare
quel vuoto dalla riserva. Da quel momento la vittoria comincia a
delinearsi in favore dagli Alleati.
Il nemico tuttavia resiste ancora impavido (fig. 100), e solo accenna
a piegare, quando
il
Duca d'Orléans, due volte ferito , è costretto
ad allontanarsi dal campo di battaglia, e il Generale Marsin cade
colpito a morte. Soltanto sull'ala destra la battaglia appariva ancora
indecisa, tanto più che era accorso in sostegno dei Francesi
il
La Feuillade, dal suo quartiere generale di
Villa Olivero,
con una
parte de' suoi della seconda zona.
(1) Le armi che portava in quel giorno
il
Principe Eugenio sono conservate
nella Galleria d'armi di Torino.