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Capitolo VI.
dinanzi al quale Francesi si danno ad una fuga 'disordinata ,e
disastrosa (1).
«
Nelle lacere trincee, scrive con la solita sua magniloquenza il
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Botta, a mucchi i cadaveri dei difensori: le armi sparse e rotte; il suolo
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sanguinoso e orrido per molto sangue e per tronche membra; le cam–
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pagne piene d'uomini 'che fuggivano e d'uomini che perseguitavano.
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Nel mede simo tempo le liete e alte voci sì dei vincitori che
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Torino liberato avevano, e sì dei Torinesi che, dopo ,quattro mesi
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di crudele assedio, a libertà fra tanti pericoli e spaventi ' risorge–
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vano, ferivano l'aria, e miste ai gemiti dei moribondi ed agli 'scoppi
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che qua e là sparsamente an cora s'udivano, componevano una
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scena di cui niuno si può immaginare,
nè
più stupenda"
nè
più
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tr emenda. Aggiun gevano terrore alla cosa gli scoppi che facevano,
«
ora in questa parte ed ora in quella le conserve di polvere del
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campo francese; imperocchè i Francesi avevano" fuggendo , .messo
«
fuoco ai loro posti, donde le fiamme a poco: a poco ' a toccare e
«
ad incendiare le polveri pervenivano. .
!
«
Principalmente un gran frastuono dal .castello di
Lucente,
che
,
«
ard eva, rimbombando sbalordì ad un ' tratto e chi fuggiva;'
e chi
«
fugava, e chi da luoghi vicini si stava ' i fieri casi ' riguardahdo
» .
Una parte delle truppe francesi si ritirò verso Chivasso;
lè
alt re
verso Orbassano. Il ' Duca d'Orléans,
.hen chè
ferito, .fece radunare un
consiglio di gue rra per risolvere sul partito da prendere.
Consigliava di condursi su Casale, dove sperava" con le truppe
rimanenti e con quelle che di Francia potevano ,venire, di ristabilire
in parte la fortuna della cas a Borbonica in Italia.
Ma, esse ndo la st rada di Casale occupata dalle armi del vincitore,'
parve ed era miglior di visam ento ritirarsi su Pinerolo, dove, inseguito
dall e truppe regolari e dai contadini
levatisi
in , armi giunse nella
massima confus ione.
Due giorn i dopo , fatta la rassegna delle truppe, si trovò che man–
cavano circa
16
mila uomini.
(I)
I Todi sch e i Piemuntes
Spiritos in mezz ai bolt
Col pett nud , senza diffes
Vaan innaz, se porte n
sott,
Poverett! 'Con sta gran
bott~
Spe nacc ia reslen i Gai
Con l' esercit tutt in rotta
E perdun tutt el ba gai.