

Torino eroica
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ciarono a vedere balenar le file dei nemici e specie all'ala sinistra
volgere in fuga, allora soltanto riaprirono l'animo loro alla gioia
più viva.
Non è a dire perciò che non appena si diffuse la notizia dell'in–
gresso dei Principi, tutti corsero sul loro passaggio acclamandoli;
molti piangevano dalla gioia e si abbracciavano commossi.
«
Meno rumorosa, ma fors'anche più profonda, dice benissimo
il
Fea, la gioia dei capi del presidio, il Daun, il Caraglio, il D'Alléry i
quali sapevano con esattezza ciò che il pubblico ignorava o sospet–
tava appena: cioè che se
il
soccorso avesse ancora tardato, la Città
si sarebbe dovuta arrendere per mancanza di polvere
l) .
Ed era vero, poichè, al dire del Solaro, la polvere che era a Torino
appena bastò per le salve fatte per celebrare la vittoria.
I due Capitani vittoriosi, seguiti dai Principi di Anhalt, di Bran–
deburgo, di Wiirtemberg, di Sassonia-Gotha, di Assia Darmstadt e da
altri illustri personaggi, accolti sulla soglia del Duomo dal Vescovo
Monsignor Vibò in abito pontificale, assistettero al
Te Deum,
che rare
volte certamente fu intonato con un fervore così sincero e con una
riconoscenza così piena come quella.
Terminata la funzione si recarono a visitare le fortificazioni dove
finalmente era cessato
il
tonar dell'artiglieria nemica.
La Cittadella e i bastioni, tutte le opere di fortificazione presen–
tavano i segni evidenti della lotta accanita che avevano sostenuto:
dappertutto larghe brecce e rovine, merli e torricelle scapezzate, mura
crollanti. Nei dintorni della Città fra i cadaveri dei nemici,
ar~i
e
cannoni abbandonati, carri rovesciati alla rinfusa; Lucento in fiamme.
Contemplarono i due Principi di Savoia quello spettacolo ter–
rificante ed espressero ai soldati e agli ufficiali la loro viva soddi–
sfazione per gli atti di virtù militare compiuti da tutti in una nobile
gara di sacrifìzio ; poi si recarono al palazzo Garneri, ove oggi ha la
sua sede il Circolo degli Artisti, che allora ospitava
il
Governatore,
ed ivi ebbero gli ultimi rapporti della giornata memoranda.
Confermavano queste relazioni il grande 'successo e recavano più
precisi particolari di tutta l'azione sanguinosa anche per i nostri.
Ben 3246 tra morti e feriti costò a Torino la sua grande vittoria.
Tra i morti erano
il
Principe di Brunswick,
il
Quartiermastro Riedt,
il
Colonnello Hoffmann; tra i feriti i Generali Kriechbaum, . Stillen,
Haagen, il Colonnello Dalmuth ed altri.
I resti dell 'esercito francese si diressero verso Pinerolo, credendo
di trovare .in questa città. i .necessari rifornimenti; ma quando videro