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Capitolo VI.

ingran dit a del Marchesato di Mantova, il Napol etano, la Sardegna e

lo Sta to dei Presidii.

In conclusione la lunga e terribile guerra che aprì il secolo XVIII

produsse qu esti effetti : disciolse per sempre la Monarchia di Filippo Il,

e pur sost itue ndo di là dai Pirenei i Borboni agli Absburgo , po se

termine alla supremazia francese, ristabilendo l'equilibrio europeo;

ampliò la pot enz a marittima commerciale e coloniale dell'Inghilterra;

so Lt rasse l'Italia al pr edominio spagnolo, che durava dal 1559 e la

sottomise all' au striaco , accrebbe di grado, di territorio, di credito la

din astia dei Sab audi a ben eficio della futura gra ndezza della pat ria

nostra.

A sodd isfacimento del voto fatto durante la guerra Vittorio Amedeo ,

nel 1715 fece spianare la vetta di Sope rga ed atterrare l'antica chie–

setta, per dar luogo all 'er ezion e della Basili ca, secondo il di segno

dell' ar chitetto Filippo Juvara di Messina, che di tanti edifici religiosi

e civili arricchì la nostra Torino (1).

Demolita la ch iese tta, il 20 luglio 1717, fu po sta la piet ra fonda–

mentale, come dice l'i scrizione collocata sotto il grande pilastro

vicino

all a bal austrata dell'Altare maggiore:

SE RVATORIS MATRl TA URI NORUM SE RVAT RICI

VICTORIUS AMEDEUS

RE X SICILIAE, HIERUSA LEM ET CYP RI

A FUNDAMI<JNTI S EXC ITA BAT

DI E

20

IULII

1717.

Ben

qua~tol'di ci

a nni furono necessari a condurre a compimento

l'in s igne Basilica (fig. 102), che per la grandios ità dell'insieme, l'ar–

moni a delle parti, la solidità della cos truzione, può sta re degnamente

a paragone coi migliori edifici di ogni tempo.

Non

se mbre rà

lungo il tempo impiegato in quella cos truzione,

quando si pensi alle difficoltà non lievi occorse a portare sulla vetta

del colle i mat eri ali tutti, cominciando dall 'acqua, e alla grandiosità

del lavoro.

Alla pr esenz a d.i Carlo Emanuele III, figlio e successore di Vit–

torio Amedeo, il 15 novembre 1731, la Basilica veni va solenne mente

ape rta al culto. Un ampio e ma esto so fabbricato è annesso al tempio,

(1) Na to di pove ra fami glia Filippo Ju vara aveva studiato archite tt ura a Roma

sott o

il

Fontana. Da 'forino a ndò poi a Lisbona, quindi fu a Parigi, a Londra, a

'forin o di nu ovo, a Mantova, a Milano, a Mad rid , di segnando dappertutto chiese,

palazzi che gli detter o fama gra ndissima. Mori di soli 50 an ni a Madrid nel 1735.