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42'2

Capitolo Vi.

Sin dal 7 marzo 1708 Vittorio Amedeo aveva promulgato costitu–

zioni e regolamenti per gli ufficiali, sottuffic iali e soldati d'artiglieria ,

e più tardi (17 marzo 1711) altri nuovi prov vedimenti emanò relativi

agli arsenali e alle fortificazioni, che sono esempio di un'avveduta

e provvida amministrazione militare.

Ebbe cura di dare l'ultima mano all '

Ufficio

del soldo,

così ' allora

si designava l'azi enda di guer ra , creato da Emanuele Filiberto, e

gett ò le fondamenta dell 'Ospizio degli Invalidi. Fece riattare le for–

tezze che avevano subito danni e rovin e dall'ultima guerra e iniziò

la costru zione di quelle della Brunetta e di Fenestrelle. Provvide

infine a dare uniformi e divise ai vari corpi dell'esercito.

Ma dove il genio ordinatore di Vittorio Amedeo II maggiorm ente

rifulse, si fu nelle utili e talora ardite riforme che egli introdusse

nell'amministrazione civile dello Stato. Ben disse

il

Costa di Beau–

regard, quando affermò che questo Principe non fu sorpassato da

nessuno nell 'arte del ' governo.

Nel 1717 pubblicò un editto relativo alla formazione del Consi glio

di Stato, al quale venivano deferiti gli affari politi ci ed ecclesiastici,

che il Duca giudicava di notevole importanz a pubblica.

Ist ituì tr e distinti mini steri: uno per gli affari est erni. che affidò

al Mar chese Del Borgo; un secondo per gli affari interni cui prepose

il Mellar ede; un terzo per la guerra, commette ndolo alle cure del

Conte Provana.

Infine nell'intento di spedire più rapidament e gli affari di finanza,

della guerra, delle artiglieri e e fortificazioni e della Real Casa, creò le

. Aziende,

i cui capi preparavano i bilanci annuali, indi cando le varia–

zioni rispetto agli anni pr ecedenti. Sopra questi bilanci parziali, il

Gene rale delle Finanz e, d'accordo col Verificato re generale, compilava

il bilancio dello Stato.

Un

Consiglio delle F inanze,

composto del primo Presidente della

Camera dei Conti, che ne era il Pr esidente , del primo Segretario di

guerra, del Controllore genera le, del Generale delle Finanze e del

Contador gene rale, presiedeva all 'Amministrazione economica dello

Sta to. Questo Consiglio s i radunava regolarmente almeno una volta

la setti mana; esa minava i bilan ci, i.cont ratl i, gli spogli mensili, sotto- .

ponendo al benepla cito del Monarca le proposte che riteneva neces–

sarie, come pure le nomine agli impie ghi delle singole aziende.

Con grande diligenza era tenuta la contabilità dello Stato.

Nessu n pagamento pote va esser fatto, se non per mandati del

General e delle Finanze: app alti di gabelle di rend ite demaniali e