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428

Capito lo V!.

possibil e sa lire

«

i

gradini di quella scala trionfale per giungere poco

meno che all a unificazione succeesioa delle varie parti della penisola ».

[ Siciliani accolsero coi più vivi seg ni di gioia la notizia che il

Pri ncipe sa baudo aveva dalla loro isola assunto

il

titolo regio, e

mandarono tosto un a .deputazione presi eduta dal Duca di Rocca–

fiorit a a porgere i loro oma ggi al nuovo Sovrano, proprio nell' atto

che egli stava per salpare da Nizza, sulle navi ' dell'Ammiraglio in–

glese Jennings, per Palermo.

Ai 10 di ottobre giunge va la COI'te Sahauda alla capitale della

Sicilia, scorta ta da 5000 solda t i, che occuparono subito le fort ezze,

prima pr esidiate dagli Spagnoli .

11 domani

il

Re e la Regina scendevano a terra, e seguiti da un

ricco corteo, si avviarono alla Catt edrale, dove furono ossequiati dal

clero. Mossero poi ver so la Reggia, ed ivi ricevettero gli omaggi dei

magistrati, dei nobili e dei popolani.

Fin dai primi giorn i il Principe si dette a studiare il paese ed a

pensare ai mezzi più acconci di rend er e accetto

il

suo govern o. Con

grande sorpres a de' suoi nuovi sudditi, avvezzi all 'indolenza del go–

verno spag nolo, il Re, alzato per tempo, conferiv a co' suoi con siglieri

per sbrigare le cose più urgenti ; quindi, uscendo dal suo gabinetto,

andava in giro per la citt à e nei dintorni come avrebbe potuto fare

nella sua fedelissima Torino. ' Voleva conosce r tutto ed esser cono–

sciuto da tutti ; ammirava i monumenti che formavano l'orgoglio di

Pal erm o; visitava le chiese con grande edificazione del popolo presso

del quale il sentimento religioso era assai vivo.

A sua volta la Regina coll'innata bontà, con la grazia mod esta,

con la dol cezza dei modi s' andava in breve accaparrando l'affetto

della moltitudine tanto facile agli entus iasmi. '

Il 21 dicembre fu fatto l'in gr esso ufficial e, cu i tenn e dietro il giu–

ram ento del clero , dei nobili, dei pubblici ufficiali e magistrati e del

n e di osservare i capitoli e i pri vilegi del Regno,

Il 24 seguì l'in coronazi one accompagnata da brillanti ricevimenti

a Corte, dall 'accensione di ma cchine pirotecni che d'uno splendore

se nza ese mpio

« per cui si vide risueciiata l'antica maestà di Palermo

e dei monarchi d,i Sicilia, Normanni, Svevi

~

Araqoneei, che Palermo

stessa unicamente e con privilegio di giurisdizione era destinata ad

incoronare

» ,

Era appe na cessato l'eco della festa" quando, una tri ste "notis ì«

giunse a gett are nel lutto la Corte: Maria Luisa figlia del Re e Re–

gina di Sp agna

« ,u na di quelle principesse,

che al dire della maledica