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Capito lo V!.
possibil e sa lire
«
i
gradini di quella scala trionfale per giungere poco
meno che all a unificazione succeesioa delle varie parti della penisola ».
[ Siciliani accolsero coi più vivi seg ni di gioia la notizia che il
Pri ncipe sa baudo aveva dalla loro isola assunto
il
titolo regio, e
mandarono tosto un a .deputazione presi eduta dal Duca di Rocca–
fiorit a a porgere i loro oma ggi al nuovo Sovrano, proprio nell' atto
che egli stava per salpare da Nizza, sulle navi ' dell'Ammiraglio in–
glese Jennings, per Palermo.
Ai 10 di ottobre giunge va la COI'te Sahauda alla capitale della
Sicilia, scorta ta da 5000 solda t i, che occuparono subito le fort ezze,
prima pr esidiate dagli Spagnoli .
11 domani
il
Re e la Regina scendevano a terra, e seguiti da un
ricco corteo, si avviarono alla Catt edrale, dove furono ossequiati dal
clero. Mossero poi ver so la Reggia, ed ivi ricevettero gli omaggi dei
magistrati, dei nobili e dei popolani.
Fin dai primi giorn i il Principe si dette a studiare il paese ed a
pensare ai mezzi più acconci di rend er e accetto
il
suo govern o. Con
grande sorpres a de' suoi nuovi sudditi, avvezzi all 'indolenza del go–
verno spag nolo, il Re, alzato per tempo, conferiv a co' suoi con siglieri
per sbrigare le cose più urgenti ; quindi, uscendo dal suo gabinetto,
andava in giro per la citt à e nei dintorni come avrebbe potuto fare
nella sua fedelissima Torino. ' Voleva conosce r tutto ed esser cono–
sciuto da tutti ; ammirava i monumenti che formavano l'orgoglio di
Pal erm o; visitava le chiese con grande edificazione del popolo presso
del quale il sentimento religioso era assai vivo.
A sua volta la Regina coll'innata bontà, con la grazia mod esta,
con la dol cezza dei modi s' andava in breve accaparrando l'affetto
della moltitudine tanto facile agli entus iasmi. '
Il 21 dicembre fu fatto l'in gr esso ufficial e, cu i tenn e dietro il giu–
ram ento del clero , dei nobili, dei pubblici ufficiali e magistrati e del
n e di osservare i capitoli e i pri vilegi del Regno,
Il 24 seguì l'in coronazi one accompagnata da brillanti ricevimenti
a Corte, dall 'accensione di ma cchine pirotecni che d'uno splendore
se nza ese mpio
« per cui si vide risueciiata l'antica maestà di Palermo
e dei monarchi d,i Sicilia, Normanni, Svevi
~
Araqoneei, che Palermo
stessa unicamente e con privilegio di giurisdizione era destinata ad
incoronare
» ,
Era appe na cessato l'eco della festa" quando, una tri ste "notis ì«
giunse a gett are nel lutto la Corte: Maria Luisa figlia del Re e Re–
gina di Sp agna
« ,u na di quelle principesse,
che al dire della maledica