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lo prese con
sè
e lo conduss e in F rancia (1706), nei Paes i Bassi, e
,da ultimo nella Spagna (1710), dove si ferm ò come agente ufficiale
_del Duca di Parma.
Quivi ,
seppe talm ente insinuar si nelle grazie
-della Corte, così da cons iglia re Filippo V, addolorato per la morte ,
della buona Maria Lui gia, di pa ssar e a seconde nozze con Elisabett a
Farnese , nipote di F ran-
cesco II di Parma.
Il matrimonio fu in
breve concluso e l'Albe–
roni, che ne era stato me–
diatore, ebbe in compens o
delle sue abili trattative,
il ca ppello cardinalizio e la
dignità di primo mini stro.
Nell'assumere l'alta ca–
rica, due intenti s i propose
l'Alb eroni, nobilissimi en–
t rambi: riordinare la pub –
blica amministrazione, ri–
fare l' esercito e l' arm ata,
rin sanguare .I'era rio, favo–
rir e le industrie e i com- '
merci; sicchè rifiorisse la
ricchezza e la sicurezza in–
tern a del paese: ricondurre
con un'abile diplomazia la
nazion e all'egemonia pa s-
Fig.
IO-i . -
Il Ca rdinale Giu lio Alh er onl .
sata. Occorre appena ac-
(D
u;
Ritratt i della RaccoZta Cicoonara-Jforbio ;
Lihr, Lang, Roma).
cennare che se potè il Car-
dinale ra ggiungere in parte il primo int ent o, vide fallil'e completa–
'mente il secondo. Lo confortava nelle sue ambi ziose mire la Regina
Elisabetta (fig.
105),
che al pari del suo Ministro desiderava abba tte re
il predominio au striaco in Italia.
Ella voleva assicurare
iltrono
di Parma e Pia cenza a uno dei
suoi figli e pro cacciar e all'altro la success ione del Granducato di
To scana, poichè stava per est ingue rsi la dinasti a medicea.
«
Oi
vuole una buona guerra
- diceva il Cardinale -
per caccia r
d'It alia fino l'ultimo tedesco
»,
Non erano ancora finiti i preparativi militari e diplomati ci, che
Elisabetta, insofferente d'indugi, volle si desse prin cipio a quella che '
28 - BRAOAONDLD
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BETTA73.I,
Torino ""Zla storia deZ Piemonte e d'Italia ,
vol, II.