

Torino eroica
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rale indulto al suo ingresso nell'isola, riordinata l'amministrazione,
frenati gli abusi, resa più spedita la giustizia, ordinata la costruzione
di ponti e di strade, migliorate le comunicazioni postali, ravvivato
il commercio.
Ad amministrare l'isola delegò
il
Conte Annibale Maffei, abile ed
energico magistrato, il quale dimostrò tatto ed avvedutezza nelle
competizioni con Roma e con l'Inquisizione, e si condusse abilmente
nei riguardi col
Tribunale della Monarchia
(1) nelle concessioni
dell'exequatur,
nel diniego fatto dal battagliero Clemente XI di cor–
rispondere al nuovo Re il denaro della cosi detta
Crociata.
Bisogna
sapere che i Papi, in certe occasioni, sole vano concedere
il
denaro
che si riscoteva dai regni cristiani per una spedizione da farsi contro
gli infedeli, di preferenza alla Sicilia, per esser quest'isola un ba–
luardo contro i Barbareschi d'Africa.
Vittorio Amedeo voleva, ed a . ragione, che la legge venisse rispet–
tata anche dal clero, e che non venissero menomati i diritti della
Monarchia di fronte alla Curia romana, e questo bastò perchè la
Curia movesse aspra guerra contro il Governo, col proibire al clero
siciliano di pagare ' qualsiasi tributo alla nuova Amministrazione,
col permettere'il contrabbando, che veniva esercitato dalle comunità
religiose, coll ' eccitare dal pergamo le passioni popolari e i volgari
pregiudizi.
Di fronte a siffatti nemici il Re sabaudo dovette lottare quasi da
solo, perchè la nobiltà siciliana non voleva saperne di questioni con
Roma, e la plebe, eccitata dalle arti fratine, credeva essere il citta–
dino obbligato più alle leggi ecclesiastiche, che non a quelle civili.
Venne finalmente il giorno della partenza dall'isola. Il Re doveva
«
trasferirsi per qualche tempo in Piemonte
».
I Siciliani com presero
però subito di che si trattava, e l'idea di essere abbandonati al Go–
verno di
un -
Vicerè era 'cagione di malcontento e di risentimento.
Il 1
0
agosto 1714 partiva la Corte da Palermo, diretta a Torino,
e recava con sè un'impressione nel suo complesso sfavorevole e
sgradita del suo soggiorno nell'Isola, perchè, scrive il Muratori
«grandi
spese
aveva fatto per quel viaggio
e
tuttochè ricevesse un ragguarde–
vole dono gratuito dai Siciliani, pure l'utile non ragguagliò il danno,
e
la sua Camera
e
il Piemonte
si
risentirono per. qualche tempo della
felicità del loro Sovrano
».
(1) Specie di tribunale che aveva piena giurisdizione in ogni vertenza eccle–
siastica sul quale la Curia romana cercava sempre di metter le mani.