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Capitolo VI.
le sorti di uno Stato dipendono in gran parte dall'ordinamento saggio
delle scuole. Cominciò dal conferire alle istituzioni scolastiche un'im–
pronta statale, nell'intento d'impedire al clero che
il
pubblico inse–
gnamento assumesse carattere prettamente confessionale.
. Si deve a lui se l'Università degli studi' fu tolta dalle angustie di
via S. Ro cco e venne collo cata in più degna sede nel magnifico
edifizio di via Po, appositamente cos truito nel 1713 sui disegni di
Antonio Ricca. Nè si tenne pago di tanto omaggio reso alla maestà
degli studi, poichè, con le costituzioni del 1717, '19, '20, '23 e '29,
. dava assetto a ogni ordine di scuole.
L'Università div entava, per questi provvedimenti, focolare di col–
tura, segnatamente in quanto preparava ed approvava gli insegnanti.
Veniva per tal modo fieramente colpito l'insegnamento privato e spe–
cialmente qu ello dei Gesuiti, che furono costretti a chiudere le loro
scuole e collegi.
Furono riordinate le facoltà di teologia, di legge, di medicina, di
filosofia, di matematica ed eloquenza; vennero aggiunte a queste fa–
coltà altri insegnamenti professionali, che abilitavano all'esercizio degli
uffici di architetto, di Maestro dei conti, di rnisuratura e geometria.
Per accrescer lu stro e decoro all 'Ateneo torinese chiamò d'Italia
e di Francia riputati maestri: l'abate Francesco
Bencini
di Malta
ebbe la scuola di Dogmatica;
il
canonico Giuseppe Pasini di Padova
quella della Sacra Scrittura e di lingua Ebraica; il padre Pietro Se–
verac di Tolosa qu ella di Storia teolo gica.
La facoltà di medicina ebbe insegnanti di grande valore, quali il
medi co torinese Giovanni Fantoni e
il
celebre chirurgo parigino
Pietro Simone Rohault, mentre la cattedra di matematica era occu–
pata da Ercole Corazzi di Bologna e quella di eloquenza e lingua
greca dal nap oletano Bernardo Lama.
Un magistrato detto della Riforma, compos to del Gran Cancel–
liere, che ne era il capo, e dei quattro presidi dell e facoltà, di un
assesso re e di un segr etario, aveva il govern o di tutte le scuole.
A promuovere l'amore degli studi e provvedere all'istruzione del
clero nel 172U vennero istituiti [il
Oollegio delle Province
e la
Con–
gregazione di Soperga ;
quello pei lai ci, questa per i chierici.
In si eme coi nuovi ordinamenti scolastici sorgev a in Torino, fin
dal 1714, una pubblica biblioteca, con un primo legato di 2000 ducati,
dovuto alla munificenza di D. Giovanni Antonio Rogero. Con questi
danari il Municipio acquistava la libreria dell'avv. Giovanni Michele
Perrini e la collocava nell'edificio dell 'Università. Fu questo
il
primo