

I regni di Carlo Emanuele III e di Vitt orio Amedeo III
457
giunto segretamente poco tempo prima, compariva nel mezzo del–
l'a ssemblea, salutato entusiasti camente dai pr esenti.
Era appena avvenuta que sta elezione, che buon numero di elet-
o
tori dissidenti, presieduti dal Vescovo di Cracovia, si ra ccolsero di
là della Vistola e gridarono Re Filippo August o III.
Stanisla ò,
assalito da forze preponderanti, non soccorso efficace–
mente dal genero, che gli mandò in aiuto non più di 1600 soldati,
si ritrasse a Danzica, donde, dopo eroica resistenza, riuscì a riparare
in Francia. .
La guerra parve rapidamente finita ; ma pur troppo non fu così,
poichè
il
conflitto si riaccese su l Reno e di qua dall e Alpi.
Il cardinale Fleury, che reggeva le sorti di Francia, sos pinto da l–
l'ardor guerresco dei vecchi so ldati di Lui gi XIV, i quali fremevano
assistendo alla decadenza politica della Nazion e, dichiarò di nuovo
guerra a Carlo VI, Imperatore d'Au stria.
E siccome questa, calpestando i pr ecedenti trattati, non aveva
ceduto al Piemonte il Vigevanasco, il diplomati co fran cese indusse
Carlo Emanuele ad un 'alleanza, che fu stipulata a Torino _ai 26 di
sett embre de l 1733.
Il Re di Francia si obbligava a mandare in Italia 40.000 soldati,
dei quali
il
Re di Sardegna doveva assum ere il comando e con essi
conqu istare
il
Milanese per aggregarlo ai suo i Sta ti. .
Cacciata l'Austria dal Mezzogiorno, lo Sta to di Napo li e Sicilia pas–
serebbe a Don Cado di Borbone, a favore del qu ale si sollecitere bbe
il
Re di Spagna, dandogli il termine di un mese, ad entrare nella lega.
Non era infatti spirato detto termine che la Spagna, col trattato
dell'E scuriale, aderiva a qu ello di Torino (1).
Degli altri Stati italiani, Clemente XII si tro vava in lit e con la
Casa d'Austria per giuris dizioni eccles ias tiche in Napoli e Sicilia, e
perchè Parma e Piacenza erano dichiarati feudi imperiali , onde non
vedeva di malocchio la guerra contro l'Imperatore. Venezia del pari
(1) Per veri tà il trattato dell'Escuriale differiv a alquanto da qu ello sti pulato
a Torino, perchè era statuito che se il Re di Spagna giudicasse di toglier e a ll' In–
ghilterra i privilegi commerciali di cui godeva, e qu esta per ciò commettesse
qualche att o di ostilità, la Francia dovesse far causa comune e scendere in lotta
contro l'Inghilterra, laddove Carlo Emanuele III voleva restare amico con la Corte
di Londra. Aggiungi che Spag na per accedere alla lega, domandava per giunta
il
~Iantovano.
Di qui le protest e del Re Sardo che per acquista rsi l' ami cizia in–
glese, per mezzo del Cont e d'Ormea, svelò a Giorgio II le clausole del tr attato
così ostili agli interessi britannici.